Università, crociata contro il nuovo logo: scatta la petizione - Live Sicilia

Università, crociata contro il nuovo logo: scatta la petizione

A quanto pare immatricolati, ex studenti e qualche docente non lo hanno gradito.

CATANIA – “Non si può cancellare la storia del nostro Ateneo, centro culturale e formativo della Provincia di Catania, della province limitrofe e della Regione Siciliana, con una sorpresa che non è stata affatto gradita dalla maggioranza della comunità accademica e non solo”.  A quanto pare il nuovo logo dell’Ateneo non è piaciuto a una parte della comunità accademica. Per questo motivo gli studenti delle associazioni studentesche Sìamo Futuro Catania e Yousu Ragusa hanno lanciato la petizione on-line sulla piattaforma Change.org

“Non era necessario”

“Non reputiamo una necessità – si legge nel testo indirizzato al rettore Francesco Priolo – un nuovo logo, anche se solo per fini di marketing, considerato che importanti e storici atenei italiani e internazionali usano, sia per fini istituzionali che di marketing, il loro storico simbolo”. E ancora: Teniamo a ricordare che il nostro logo contiene i simboli della Città di Catania e del nostro territorio, oltre lo stemma storico dell’Ateneo”.

Il cambio di logo suscita amarezza tra gli immatricolati dell’Ateneo catanese, sia per metodo che merito: “Ci dispiace constatare – scrivono –che per l’ennesima volta la comunità studentesca non è stata coinvolta in questa decisione, né i suoi studenti né le associazioni studentesche”.

Proteste silenziose

Da ieri i social sono stati presi d’assalto non soltanto dagli studenti in corso, ma anche dagli ex, i ricercatori e persino professori. Qualche docente ha addirittura mutato la foto del proprio profilo Facebook con lo storico logo dell’università: un piccolo gesto di dissenso destinato a far tornare sui propri passi gli organi di piazza Università, Senato accademico e Consiglio d’Amministrazione.  

Risorse a Catania

La polemica nella polemica riguarda la decisione di ricorrere a un’agenzia con sede a Milano. Scrive Adriana Alberghina, studentessa dell’Accademia delle Belle Arti: “Un’identità istituzionale privata di ascolto, ridotta a un nero comodo e veloce ed a forme specializzate senza impegno, senza carattere. Esattamente come la scelta operata dall’Università degli Studi di Catania, che evidentemente non conosce il corso di Design della comunicazione visiva, attraverso cui l’Accadamia di Belle Arti di Catania consente a noi giovani di studiare e di formarci (tra le altre cose) proprio nella progettazione grafica, nelle sue varie declinazioni”.  

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