Sicilia verso la zona gialla: chi sono in nuovi positivi al Covid

Sicilia verso la zona gialla: chi sono i nuovi positivi al Covid

Turisti e siciliani di ritorno dalle vacanze. C'è chi buca i controlli

PALERMO – Non c’è una statistica, ma le parole del commissario per l’emergenza Covid a Palermo, Renato Costa, sono molto più che indicative: “Allo stato attuale almeno la metà dei nostri positivi è composta da persone che dall’estero sono venute a soggiornare a Palermo, oppure nostri concittadini che tornano in Sicilia da mete straniere. E probabilmente si tratta di un calcolo per difetto”.

Turisti e siciliani di rientro

La Sicilia, ed è un bene per un’economia falcidiata dalla pandemia, è gettonatissima dai turisti. Il presidente della Regione Nello Musumeci ha esteso con delle ordinanze l’obbligo del tampone, inizialmente previsto per chi arrivava da Spagna e Portogallo, anche per Malta, Grecia, Francia e Paesi Bassi. Sono i paesi ad alta incidenza di variante Delta. Risultato: i circa 200 posti al Covid hotel di Palermo, il San Paolo Palace, sono quasi esauriti e si fronteggia la situazione con i 60 posti disponibili nella residenza sanitaria di Piana degli Albanesi.

Chi sono i contagiati?

Chi sono i contagiati? Ancora una volta è Costa a fare una classifica dei paesi di provenienza, sia come luogo di nascita che di rientro dalle vacanze, dei nuovi positivi: “Spagna, Paesi Bassi, Portogallo, Malta e Francia”. I nuovi positivi in Sicilia sono “d’importazione”.

Una fetta di turisti buca i controlli. Nell’ultimo fine settimana tra Palermo e Catania sono atterrati più di 15 mila passeggeri dai Paesi considerati a rischio. Gli ultimi dati del Falcone e Borsellino dicono che il 5 agosto sono stati eseguiti 1.196 tamponi (un solo positivo), il 6 agosto sono stati 2.757 (4 positivi), giorno 7 agosto 1.155 (4 positivi). Percentuali bassissime di contagi.

Il punto è che una parte, seppure minima a giudicare dai test effettuati, sfugge ai controlli. Chi si imbarca viene informato dell’obbligatorietà del tampone prima della partenza e a bordo prima di sbarcare. Una volta atterrato ci sono cartelli molto visibili e un percorso obbligato che conduce al Covid center dove lavorano una ventina di persone, fra medici dell’Asp e personale dell’Usmaf, l’Ufficio di sanità marittima, aerea e di frontiera.

Come bucano i controlli

Ed è nel tragitto che li conduce al Covid center che turisti e siciliani di ritorno dalle vacanze decidono di non fare il tampone. Il punto è che nelle ordinanze di Musumeci si fa riferimento all’obbligo del tampone, ma non alla sua esecuzione in aeroporto. Chi arriva a Palermo, infatti, può scegliere di sottoporsi al test anche all’hub della Fiera del Mediterraneo, in un laboratorio privato o in farmacia. In teoria spetta poi alla polizia di frontiera incrociare i dati delle Asp con la lista dei passeggeri e i documenti di localizzazione e sanzionare eventuali trasgressori. In pratica, è impossibile controllare tutti.

Non resta che affidarsi al buon senso dei turisti che nel frattempo, però, se ne vanno in giro e affollano i locali all’aperto, gli alberghi e i villaggi turistici dove il green pass non è obbligatorio. Dunque zero controlli. Al massimo, se hanno scelto la Sicilia per la cultura e sono sprovvisti di green pass, faranno un tampone nei musei e nei parchi archeologici regionali dove sono state allestite delle postazioni ad hoc. In questi giorni caldissimi di agosto i controlli saranno potenziati. Situazione diversa agli imbarcaderi dello Stretto di Messina dove le maglie sono molto più larghe. I tamponi sono volontari perché l’attraversamento del tratto di mare è considerato trasporto pubblico locale.

Tamponi e vaccini

Ancora una volta, dunque, gli esperti ribadiscono che il vaccino è l’unica arma per frenare i contagi e i ricoveri. L’occupazione dei posti letto è il parametro decisivo per non passare in zona gialla. La Sicilia rischia di cambiare colorazione con le restrizioni che ne conseguono subito dopo Ferragosto. Non è detto che basti per frenare la lenta ma inesorabile avanzata verso la zona gialla, ma la Regione ha potenziato le cure a domicilio per i casi meno gravi utilizzando gli anticorpi monoclonali. Così si evita evita l’ospedalizzazione.


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