CATANIA. Sono ore certamente cruciali. Sono quelle che ci diranno cosa dovremo attenderci da qui alla giornata di sabato. Il maltempo non concede tregua e le immagini, di un inizio settimana a dir poco devastante, sono stampate senza alcun filtro nella testa di ognuno di noi.
Lo shock dei video e dei fotogrammi che hanno fatto il giro del mondo, hanno mostrato una Catania in ginocchio: il nervo scoperto di una città conosciuta per ben altro ma che, d’improvviso, si è ritrovata fragile e bersaglio inconsapevole.
E dire che già la scorsa estate, in quel mese di luglio tremendo, era stato il fuoco ad assediare una comunità provata nell’intimo da incendi che provocarono un danno incalcolabile.
Appena tre mesi dopo la storia si ripete. In altre forme ma con la medesima e irrefrenabile forza distruttiva.
Ma l’emergenza riguarda tutta la provincia etnea con Comuni e interi territori ostaggio del maltempo ma anche vittima delle troppe negligenze del passato. Ed oggi, la Natura presenta il conto.
Le ricerche a Scordia
Intanto, a Scordia proseguono (nelle campagne vicino Lentini) le ricerche della donna di 61 anni dispersa in contrada Ogliastro. Una storia atroce: in un agrumeto lontano dal luogo dove erano stati visti l’ultima volta, è stato ritrovato il corpo senza vita del marito Sebastiano Gambera, un agricoltore in pensione di 67 anni.
La coppia scesa dalla loro auto, una Ford Fiesta, è stata travolta dalla furia dell’acqua.
Le disposizioni del Prefetto
Nella giornata di eri, il Prefetto di Catania, Maria Carmela Librizzi, ha esortato la “popolazione a non uscire dalle proprie abitazioni nei giorni di peggioramento delle condizioni meteo limitando le uscite solo per situazioni di assoluta necessità”. Per le giornate di oggi e domani, disposta la limitazione di mezzi e di persone, la chiusura di tutti gli uffici pubblici del Comune di Catania e dei Comuni della Provincia di Catania compresi gli uffici giudiziari.
Il dolore e l’attesa
La eco della morte del 53enne Paolo Claudio Agatino Grassidonio travolto a Gravina di Catania dalla furia del nubifragio non si è ancora spenta. Ecco perchè la precauzione e l’attenzione rimane massima.
L’augurio è che le previsioni possano confermarsi ottimistiche e che il peggio possa davvero essere stato messo alle spalle.
Nel frattempo, però, Catania e provincia restano in allerta. Tutti con lo sguardo al cielo a convincersi che tutto possa passare in fretta senza ulteriori devastazioni: ma immediatamente dopo occorrerà realmente mettersi al lavoro affinché l’apocalisse alla quale abbiamo assistito, non abbia più a ripetersi.
Perchè al di là dell’eccezionalità degli eventi, vi sono responsabilità sulle quali non si può più soprassedere.