Il bilancio 2011 comincerà stasera il proprio cammino a Sala delle Lapidi ma non mancano le incognite. Quella che doveva essere una manovra ingessata, in cui non c’era nulla da tagliare, sta diventando giorno dopo giorno una gatta da pelare per la maggioranza.
Ieri, infatti, il Ragioniere generale Paolo Bohuslav Basile ha scritto al presidente del consiglio comunale, Alberto Campagna, per mettere in guardia gli inquilini di Palazzo delle Aquile: nella proposta di bilancio esitata dalla giunta i circa sei milioni liberati dall’eventuale approvazione dell’aumento del coefficiente Tarsu sono già stati destinati alla Gesip, per la restituzione dell’anticipazione di cassa della Protezione Civile, e non possono essere toccati. Se il consiglio vorrà destinarli al sociale, e in particolare ad anziani e disabili psichici, dovrà prendere i soldi dalle uniche risorse libere: i sette milioni previsti per i teatri Massimo e Biondo che così rimarrebbero all’asciutto anche per il 2012.
Il centrodestra ha già annunciato che farà di tutto per approvare la delibera Tarsu entro il 30 giugno, termine oltre il quale i soldi verrebbero restituiti automaticamente ai cittadini mediante l’abbassamento automatico delle aliquote. Ne va degli equilibri contabili del comune. Poi bisognerà decidere come usare i soldi liberati in bilancio: da una parte, infatti, la maggioranza vorrebbe destinarli alla Gesip, ma il centrosinistra sin dal primo momento avrebbe voluto restituirli ai cittadini. Ma dopo il grido d’allarme lanciato la settimana scorsa dell’assessore alle Attività sociali Raoul Russo per l’assistenza ad anziani e disabili psichici, sembrava si potesse trovare un accordo impegnando i fondi per il sociale. Accordo che adesso sembra destinato a saltare.
La maggioranza proverà a discutere la delibera Tarsu dandole precedenza rispetto al bilancio, la cui approvazione slitterà quasi sicuramente oltre il termine previsto di fine mese anche per il Piano triennale delle opere pubbliche, documento necessario alla manovra ma non ancora discusso dall’Aula.
Ma il sindaco Diego Cammarata deve fare i conti anche con altri problemi: Gesip, Pid e Regione. Il tavolo interministeriale non ha ancora prodotto alcunché e del piano di salvataggio per l’azienda di via Maggiore Toselli non v’è nemmeno l’ombra. Il 16 luglio scadrà l’ennesima proroga ma nel frattempo il segretario generale del comune, Fabrizio Dall’Acqua, ha presentato alla Corte dei Conti il danno erariale causato dal pagamento di amministratori in carica in società in liquidazione, ovvero Spo e Gesip servizi. Sarebbero state violate, infatti, sia una delibera del consiglio che le norme sulla razionalizzazione delle società pubbliche contenute nella legge Bersani.
In giunta, intanto, si è aperto un nuovo fronte con il Pid. Gli assessori facenti capo a Saverio Romano, quattro in tutto, avevano chiesto un incontro con il sindaco per discutere del progetto Kal’s Art ma visto il diniego del primo cittadino hanno preferito non partecipare ai lavori. La giunta si è comunque riunita stabilendo di restituire alla Regione 20 milioni in dieci anni: la cifra era stata anticipata nel 2009 per far fronte all’emergenza Amia. Il comune la restituirà a rate di 1,733.000 euro l’anno, che verranno trattenuti dal contributo del fondo per le autonomie locali fino al 2020.