Massimo Russo oggi affronta la mozione di censura presentata dal Pdl all’Ars. Ci arriva in un contesto problematico. Una parte del Pd non lo sosterrà. Pino Apprendi ha rilasciato a Livesicilia parole di fuoco sull’assessore: “Sta su un piedistallo”. Poi, la stoccata: “La sanità non è migliorata”. Anche l’associazione “Dossetti” ha chiesto le sue dimissioni. La replica dell’interessato: “Non è vero che abbiamo rifiutato la collaborazione della Associazione Dossetti. E’ vero invece il contrario, come scritto peraltro in una lettera inviata al segretario nazionale della Dossetti”. E oggi l’assessore risponde con una lettera a ‘Repubblica’ alle critiche che sono piovute pure da lì. Il titolo: “Sto cambiando la sanità, datemi tempo e lo vedrete”. Segue l’elenco delle cose fatte. Risposta del quotidiano per la penna di Emanuele Lauria: “Ma la riforma non ha dissolto l’ombra del clientelismo”.
E’ uno dei punti dolenti di critica all’azione di Russo. Scrive Lauria: “L’assessore Russo non affronta il nodo, mai sciolto, della sua collocazione ibrida. E di come la politica abbia condizionato gli obiettivi del risanamento e dell’innovazione contenuti nel suo contratto da tecnico. Confermando, nei fatti, di essere avviato a una carriera di partito…”. In generale, è il rilievo mosso dai contraddittori all’azione complessiva di Lombardo. Nessuna vera riforma, nessun intervento virtuoso. Solo la sostituzione di un sistema clientelare con un altro opposto e reciproco. Oggi all’Ars si vedrà quanto è robusto il castello presidenziale. In caso di inaspettati incidenti di percorso le fibrillazioni aumenterebbero. E non sarebbe più possibile fare finta di niente.