CATANIA – Il bacio in bocca. Un’ostentazione mafiosa che ai Pillera-Puntina pare piaccia tanto. Anzi assai. I video immortalati dalla Squadra Mobile di Catania nel 2015 e anche nel 2019 in piazza Borgo sono un susseguirsi di ‘saluti affettuosi’ a fior di labbra. Per il gip Currò, che ha firmato l’ordinanza Consolazione eseguita ieri all’alba, si tratta di “rituali dimostrativi di rispetto e di fedeltà”, che ricorrono “in modo anche ostentato, sulla pubblica via, al fine di manifestare l’appartenenza al medesimo sodalizio mafioso”. Il timbro dell’affiliazione, insomma.
Di filmati di baci mafiosi ce n’è a bizzeffe. Come quando il 19 maggio 2015 Giacomo Pietro Spalletta, dopo la scarcerazione, si presenta in piazza Borgo e si saluta con Vittorio Puglisi con un bacio a stampo.
Qualche giorno dopo a giugno l’innamorato è Carmelo Faro. Ma c’è anche un “soggetto con la maglietta verde” che prima di andare via saluta con ‘un bacio’ Fabrizio Pappalardo e nuovamente Faro. Un altra persona – con la maglietta bianca e identificata in Rosario Viglianesi, cognato di Nuccio Ieni – prima di allontanarsi bacia i due boss.
A ottobre 2015 entra in scena Turi Messina, storico esponente del clan e dal 2018 diventato un pentito. I suoi verbali sono tra i pilastri dell’inchiesta. Manicomio, questo il nomignolo criminale del collaboratore, è inquadrato mentre bacia in bocca “tutti i soggetti di spicco del Borgo, tra i quali, Giacomo Pietro Spalletta, Fabrizio Pappalardo e Giacinto Sicali“. Quest’ultimo è il protagonista anche dell’ultimo ‘apostrofo rosa’ immortalato dalle telecamere nel 2019. “Merita di essere segnalato – scrive il gip – il bacio sulla bocca dato da Ricali a Vittorio Puglisi” il 22 maggio 2019. Si potrebbe trattare del saluto al ‘nuovo referente’ del clan. Puglisi, molto probabilmente, avrebbe preso il posto di Pappalardo al vertice del “Borgo”.
Per il gip non ci sono dubbi: “Il saluto con il bacio sulla bocca è la manifestazione di comune appartenenza alla consorteria mafiosa”. Insomma una vera e propria ‘confessione’. E senza nemmeno bisogno di parlare.