Regione, altolà di Schifani: "Regole violate, non do pareri su Miccichè"

Sicilia, altolà di Schifani: “Regole violate, niente pareri su Miccichè”

L'ex presidente del Senato: "Non c'è dialettica interna nel partito". L'Udc: "Nessun modello Draghi nell'isola"

ROMA – “A differenza di quanto avvenuto per i colleghi deputati nazionali, non ho ricevuto alcun invito alla riunione di ieri. Mi asterrò perciò dal dare pareri sulle decisioni assunte in quella sede”. Così, raggiunto dall’Ansa, Renato Schifani commenta il vertice degli esponenti siciliani di Forza Italia dal quale è emersa la proposta di candidatura di Gianfranco Miccichè alla presidenza della Regione.

È stato lo stesso Miccichè a chiamare in causa l’ex presidente del Senato, subordinando la propria disponibilità alla corsa elettorale al confronto con gli azzurri assenti all’incontro. “Credo sia doveroso riflettere sulla palese e voluta violazione delle regole di trasparenza nella gestione del partito – prosegue Schifani -. Sono preoccupato dalla mancanza di dialettica interna e da modalità decisionali che, anziché valorizzare la collegialità, privilegiano chi si ipotizza possa aderire a decisioni già assunte”, conclude.

Sulla vicenda siciliana, ma anche sul nodo delle Amministrative di Palermo, si inserisce anche il segretario regionale dell’Udc Decio Terrana: “Noi restiamo serenamente coerenti e fedeli ai principi che hanno contraddistinto il nostro percorso, animati ed ispirati da una concezione politica tangibile, trasposta concretamente nel lavoro quotidiano che gli esponenti del partito svolgono al servizio del territorio – afferma -. L’Udc resta inconfutabilmente un polo di riferimento della coalizione di centrodestra, su scala nazionale, in Sicilia ed a Palermo. Non giochiamo su più tavoli, siamo aperti al dialogo ed al confronto per indole, poiché l’unico obiettivo da perseguire è il bene della collettività. Non vi sarà nessun modello Draghi in Sicilia e verso Palermo 2022. Stimo molto il presidente del Consiglio, profilo, competente, autorevole e qualificato, ma è innegabile che il commissariamento del governo nazionale è stato un fallimento di tutta la politica”.

E infine: “In Sicilia la coalizione di centrodestra è forte, radicata e compatta: Udc, Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lega, Mpa, Diventerà Bellissima e Cantiere Popolare. Roberto Lagalla, esponente di spessore e prestigio sul piano etico, politico e accademico, sarà il nostro candidato Sindaco per la Palermo del 2022”.

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