Aeroporto, i retroscena della guerra (fredda) tra Sac e Cgil - Live Sicilia

Aeroporto, i retroscena della guerra (fredda) tra Sac e Cgil

La bomba è scoppiata dopo alcune indiscrezioni stampa.

CATANIA – La guerra (fredda) continua. Sempre a distanza. In mezzo l’aeroporto di Catania, i cui ‘sviluppi’ sono strettamente legati al futuro delle Camere di Commercio scorporate dopo l’emendamento Prestigiacomo. Tra Cgil e Sac c’è un secondo capitolo di ‘tensioni’ dopo quello consumatosi a inizio mese con una nota dai toni molto accesi del sindacato a merito a investimenti e occupazione nello scalo. La società di gestione aveva risposto con una nota punto per punto. Ma in quelle dichiarazioni si percepiva che qualcosa ardeva sotto la cenere. E così la bomba è scoppiata. Ancora una volta a suon di carte bollate, difese social, indiscrezioni sulla stampa. Ed è su La Sicilia che, qualche giorno fa, si arriva a dare un imputare quel lancio di accuse della Cgil alla volontà di interrompere da parte dell’amministratore delegato di Sac “un distaccamento retribuito di un esponente sindacale”. Insomma una sorta di ‘vendetta’? Una ricostruzione grave, se fosse confermata. Perché significherebbe trasformare un fatto personale in un caso sindacale. E quindi un attacco mirato alle scelte della ‘governance’ su un fatto specifico. Ma la Cgil smentisce su tutta la linea. E soprattutto qualsiasi effetto ritorsione.  All’articolo è arriva una risposta ad hoc al quotidiano siciliano: Le critiche – evidenziano “non nascono oggi” e non sono “da collegare al distaccamento di un dirigente sindacale”. E in più il sindacato spiega che il nodo del distacco discende da un provvedimento “che coinvolge non una ma tutti i lavoratori che avevano diritto al distacco come da accordo sottoscritto dalla stessa Sac, e che nostro parte segna una netta violazione contrattuale. La scelta della società purtroppo ha negato le agibilità sindacali previste dai contratti: esse sono frutto di un accordo – precisano ancora nella nota pubblicata sul quotidiano – di secondo livello sottoscritto dalle organizzazioni sindacali con l’azienda, scaduto il 31 dicembre 2021 e che in assenza della sottoscrizione del nuovo accordo resta in corso d’opera”. 

E Sac cosa dice in proposito? La risposta è contenuta in una nota che c’è stata inviata stamattina dai vertici. “Teniamo a precisare che usufruiva del distacco sindacale retribuito, per concessione della precedente amministrazione, un solo sindacalista. In occasione delle trattative per il rinnovo del contratto integrativo aziendale, tenuto anche conto della cessazione della carica sindacale allora ricoperta, abbiamo fatto presente la nostra disponibilità a concedere solo una aspettativa non retribuita così come previsto dallo Statuto dei Lavoratori. Nessuna violazione contrattuale è quindi addebitabile alla Sac; mai è stata negata l’agibilità sindacale ad alcuno; in azienda vengono tenute riunioni con tutti i sindacati pressoché settimanalmente”. Già la prima riga è la risposta alle indiscrezioni. Per Sac ci sarebbe un attacco strumentale. Per la Cgil invece le due questioni sono autonome e non collegate minimamente. Alla prossima puntata. La speranza – e l’invito – è che, qualsiasi cosa ci stia dietro, si cominci a mettere da parte rancori, asti e personalismi e si lavori (insieme, ognuno nella propria funzione) per il futuro di questa infrastruttura che è vero volano economico di questo territorio. Questo non vuol dire mettere da parte le critiche. Anzi. Le critiche (costruttive) sono gli assi portanti di qualsiasi percorso di sviluppo.


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