PALERMO – “Ci siamo astenuti dall’entrare in questo dibattito rispettando il percorso che molti cittadini e cittadine a noi vicini avevano intrapreso. Mancava a nostro avviso una visione chiara del progetto di governo, e questo ha pesato fortemente sul valore dell’operazione che e’ rimasta imbrigliata tra le capacita’ narranti di qualcuno e il patto tra notabili di fedelta’ alla coalizione a prescindere”. Lo dicono Frank Ferlisi e Ramon La Torre, segretario provinciale e segretario cittadino del partito della Rifondazione Comunista Palermo.
“Il mutato quadro nazionale – aggiungono – consegnerà alla storia queste primarie come gia’ superate il giorno prima del voto. Ciò che occorre e su cui Rifondazione Comunista sta gia’ lavorando da tempo e’ l’unione delle forze progressiste a sinistra del PD, che partendo dalle esigenze dei territori contribuisca a costruire una visione globale che governi per la pace, per la giustizia sociale e ambientale. Le interlocuzioni sono gia’ avviate da giorni. Occorre costruire l’unione popolare ma e’ necessario calarla nel quadro delle difficolta’ imposte dalle regole elettorali che non garantiscono a pieno la partecipazione democratica”.