L’accelerazione non c’è. Anche perché la richiesta, formalmente, non è ancora arrivata. “La conferenza dei capigruppo ha già trovato un accordo: se il presidente della Regione non tenesse fede alla parola data, e quindi non si dimettesse il 28 luglio, la mozione di sfiducia andrebbe in aula tre giorni dopo, il 31 luglio”. Parola di Francesco Cascio: nonostante il Pd abbia deciso di accelerare sulla sfiducia, secondo il presidente dell’Ars il calendario dell’Assemblea non cambierà, per una legislatura destinata ad andare in archivio alla fine del mese prossimo.
Eppure quella di sabato è una novità politica importante. Il Partito democratico ha deciso: bisogna andare alle elezioni “prima possibile”. Un’accelerazione sulla sfiducia è possibile?
“In linea teorica è possibile, ma non lo reputo opportuno. Siamo già a metà giugno, e la sfiducia ci porterebbe a votare a Ferragosto. Ritengo che sia più giusto dare credito al presidente della Regione: se non si dimettesse il 28 luglio, la sfiducia, come ha deciso la conferenza dei capigruppo, andrebbe in Aula tre giorni dopo. E poi ci sono alcune cose importanti da fare: prima fra tutte la legge-voto, che proroga i 19.000 contratti degli enti locali in scadenza a dicembre. I Comuni, altrimenti, non riuscirebbero ad andare avanti, e in più con la crisi economica in corso non sarebbe sensato togliere il lavoro a 19.000 persone. E poi c’è la cosiddetta ‘legge blocca-nomine’ (che in realtà non impedisce al presidente della Regione di affidare nuovi incarichi, ma introduce uno spoils system che li farebbe decadere con l’elezione del prossimo governatore) e, ultimo ma non ultimo, il ddl 900, una legge omnibus che contiene una serie di norme importanti, dai rifiuti alla riforma delle Asi”.
Quindi la mozione di sfiducia è già ufficialmente in calendario?
“Da un punto di vista politico è già deciso che, se il presidente della Regione non si dimettesse, la mozione vada in aula il 31 luglio. Da un punto di vista formale, però, non è possibile, perché l’Assemblea in quel caso non potrebbe più operare su nulla: quando viene calendarizzata una mozione di sfiducia l’attività legislativa viene inibita. Mi sembrerebbe un sacrilegio bloccare l’Ars per due mesi”.
Ma il Pd ha formalizzato la richiesta di accelerazione?
“No, al momento no”.
In quel caso potrebbe cambiare qualcosa o la conferenza dei capigruppo ha già trovato un equilibrio definitivo?
“La conferenza dei capigruppo ha già trovato un equilibrio per questo scorcio di legislatura. È chiaro che se la richiesta venisse formalizzata dovremmo discuterne, ma sinceramente spero di no. Ripeto: votare a Ferragosto sarebbe controproducente”.
E la legge blocca-nomine? Quella è già in calendario?
“Tutte e tre le leggi di cui parlavo prima sono già in calendario. La legge blocca-nomine è già in prima commissione, che domani dovrebbe esitarla”.
Un’ultima domanda. Nel week-end ha tenuto banco una sua dichiarazione su Marcello Dell’Utri. Questa: “Il senatore Dell’Utri non va ricandidato”.
“Ho risposto a una domanda secca su di lui, ma il mio era un ragionamento più ampio, che riguardava la necessità di fare pulizia nelle lsite, in maniera da non proporre personaggi impresentabili o personaggi che sono arrivati alla candidatura non si sa bene come. Penso ad esempio a quelle che vengono definite ‘le veline’. Bisogna riqualificare le liste, restituire alla politica la presentabilità”.
Il presidente dell'Ars: "La conferenza dei capigruppo ha già raggiunto un accordo. Se Lombardo non si dimettesse, la mozione di sfiducia andrebbe in Aula il 31 luglio".