PALERMO – Monta la rabbia dei tifosi del Palermo dopo il pari contro il Cagliari. Lo striminzito 1-1 ottenuto contro i sardi getta nello sconforto il popolo rosanero, che adesso teme seriamente di vivere il dramma sportivo della retrocessione in serie B.
Lorenzo non ha dubbi: “Lo spettro della serie B è vicino, sino a 2-3 anni fa Napoli e Palermo erano due squadre di pari livello. Cosa è cambiato oggi? Mentre De Laurentiis ha reinvestito le plusvalenze incassate dai risultati ottenuti in coppa e campionato e dalla cessione di Lavezzi, il buon Zamparini vende Balzaretti e mette in tasca, vende Cavani e mette in tasca, vende Pastore e mette in tasca, vende Silvestre e investe nel centro commerciale, vende Bovo e Kjaer e compra Cetto. Cosa possiamo ottenere?”. Secondo Riccardo, invece, il deludente risultato maturato da Miccoli e compagni è figlio degli errori di Sannino: “Purtroppo la partita l’ha persa Sannino, ostinandosi a tenere in campo Hernandez, non sostituendo Donati con Viola, non facendo entrare Dybala. Tralasciando il fatto che Garcia non ha indovinato un passaggio. Con qualche accorgimento e con Miccoli in forma, tuttavia, possiamo ancora farcela”.
Contro il tecnico campano anche Armando: “Devo dire che Sannino mi stupisce, in negativo, domenica dopo domenica. Oltre a non saper abbozzare nient’altro che un 4-4-2 senza avere gli interpreti adatti, non è neppure capace di interpretare la partita facendo le dovute sostituzioni. Non mi si venga a dire che la sostituzione giusta era Pisano per Donati. Quest’ultimo andava rimpiazzato con Dybala, spostando Kurtic al centro. Infine bisognava mandare negli spogliatoi Hernandez rinforzando la difesa”. Giovanni è tra quelli che difende l’operato dell’allenatore rosanero: “Sannino non ha colpe, la qualità della squadra è quella che è, Miccoli a parte. Un eventuale esonero sarebbe l’ennesimo colpo di scena del circo Palermo”. Con Sannino, infine, si schiera anche Giuseppe: “Non è con l’esonero del mister che i problemi della squadra trovano una soluzione. Il livello qualitativo della rosa, se si esclude la classe cristallina di capitan Miccoli, non è all’altezza della serie A”.