CATANIA – “Avremmo voluto parlare di fondi per la ricostruzione della sanità pubblica, avremmo voluto parlare di rimedi per i disservizi, i ritardi e le carenze che affliggono la sanità catanese, avremmo voluto parlare di sanità di prossimità e oculatezza nella gestione dei fondi del piano sanitario e invece ci ritroviamo, per l’ennesima volta, a parlare di sanità per fatti che dovrà essere la magistratura a chiarire, inerenti a presunti intrecci tra coloro che sono stati ai vertici della dirigenza sanitaria, universitaria e politica di questa provincia”. Lo dichiara Maria Grazia Leone, segretaria provinciale del Pd di Catania commentando l’inchiesta della Procura di Catania sui presunti casi di corruzione legati alla spesa dei fondi del PSN (Piano sanitario nazionale).
“Non vogliamo assuefarci al rischio dell’inquinamento della vita pubblica, al malcostume che purtroppo continua a produrre corruzione e clientelismo, soprattutto in un settore strategico come quello sanitario, che afferisce direttamente alla vita, ai bisogni e ai diritti essenziali dei catanesi. In una terra in cui la distanza dai presidi medici – continua Leone – può determinare la vita o la morte di un paziente è compito della politica dare il buon esempio, dai nostri comportamenti dipende la fiducia dei cittadini”.
“La notizia di presunti atti di corruzione nella sanità catanese ad opera di noti esponenti politici e amministratori del centrodestra, alcuni dei quali, fino a qualche settimana fa, papabili candidati a sindaco di Catania, feriscono lo stato democratico aggravando la profonda sfiducia da parte dei cittadini nelle istituzioni e nella politica!”, interviene Maria Grazia Pannitteri del Dipartimento Giustizia e Legalità PD Sicilia.
Che aggiunge: “Al di là di quello che sara’ l’esito giudiziario, è certo che ogni opacità e diseguaglianza nei meccanismi di accesso alle opportunità e di distribuzione delle risorse, che si consuma nelle istituzioni pubbliche e in un settore come quello della sanità, è grave anche se non costituisce condotta rilevante penalmente e consegna la cifra di tutto quel sottobosco che alimenta il consenso di alcune forze politiche.
Una reale cultura di #legalità e #partecipazione non potrà diffondersi fino a quando la sfiducia degli elettori non lascerà il posto all’indignazione, fino a quando il consenso elettorale non sarà libero!
Speriamo che la prossima notizia sulla sanità possa occuparsi del diritto alla salute dei siciliani!”.