PALERMO – I carabinieri di Lipari, coordinati dalla Procura di Barcellona Pozzo di Gotto, hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo di un’area di circa 8.300 mq, a Lipari nella località Vallone Bianco, nei confronti di due indagati. I due sono accusati di aver “provocato un disastro ambientale, mediante l’esercizio non autorizzato di attività estrattiva di materiale pomiceo, con l’aggravante di aver commesso il fatto in un’area sottoposta a vincolo ambientale e paesaggistico”.
Il provvedimento, emesso d’urgenza dall’autorità giudiziaria si è reso necessario – dicono i carabinieri – per scongiurare crolli che avrebbero potuto arrecare danni irreparabili alla pubblica incolumità. Secondo l’accusa, i due gestori di un impianto di recupero e messa in riserva di rifiuti speciali non pericolosi, in realtà svolgeva l’attività abusiva di estrazione illegale di pietra pomice dai costoni delle montagne. Dopo aver raffinato la pomice mescolandola a materiale terroso e di risulta edile, commercializzavano il prodotto a cantieri edili dell’arcipelago Eoliano e di altre ditte nella provincia messinese.