PALERMO – Il ritorno delle Province e la realizzazione dei termovalorizzatori “non sono negoziabili”. Totò Cuffaro, leader della Democrazia cristiana, scandisce le parole quasi al termine della conferenza stampa convocata per presentare la Festa dell’amicizia di Ribera. L’ex governatore apre il libro dei rapporti con gli alleati e davanti alle domande dei cronisti sulla fattibilità del progetto Province, il cui ddl naviga in questo momento in commissione Bilancio, non ha dubbi: “Non mi sembra che FdI abbia cambiato idea, quindi si va avanti. Approveremo la legge, sulla data del voto troveremo un’intesa”.
Cuffaro: “Le Province nel programma di Schifani”
I costi, secondo il leader della Dc, non rappresentano un problema: “Le Province sono rimaste in piedi, seppur con un nome diverso, e con esse anche i costi. Sarebbe ridicolo non farle con la scusa delle spese per indennità e gettoni di presenza. La democrazia – ancora Cuffaro – ha un costo”. E i conti ha iniziato a farli anche la commissione Bilancio: servirebbero cinque milioni di euro subito per celebrare le elezioni dirette, poi a regime almeno 18 milioni di euro. Cuffaro, nel giorno in cui rassicura gli alleati sulle mire espansionistiche della Dc (“non togliamo spazio a nessuno”), manda comunque un messaggio ai compagni di viaggio: “Le Province erano nel programma con il quale Schifani ha chiesto e ottenuto il voto dei siciliani. La gente ora aspetta il ritorno di questi importanti enti di collegamento tra Regione e Comuni”.
Province, l’ostacolo Delrio
All’orizzonte, però, lo scoglio rappresentato dalla legge Delrio, rimasta in piedi a Roma dove il governo Meloni è alle prese con una complicata manovra finanziaria. Al momento l’abolizione della legge nazionale, che aprirebbe la strada al ddl all’esame dell’Ars, è finita su un binario morto ma in casa Dc sono sicuri che Palazzo Chigi non impugnerebbe l’eventuale norma regionale. A spiegare l’assunto ci pensa Ignazio Abate, presidente della commissione Affari istituzionali dell’Ars che ha già dato l’ok alla proposta di legge: “Il governo nazionale non ha impugnato la legge che autorizzava la proroga dei commissariamenti nelle Province – argomenta -. In quella norma è contenuto un chiaro riferimento alla volontà di tornare al voto diretto in primavera per quanto riguarda gli enti”. Per la Dc, quindi, un via libera intrinseco da parte di Palazzo Chigi, “che si aggiunge alle rassicurazioni date dal ministro Calderoli – ricorda Cuffaro – a Schifani”. Quell’incontro, però, è datato gennaio 2023 e da allora è passata tanta acqua sotto i ponti.
Termovalorizzatori, nuova spina
Cuffaro e i suoi, comunque, tirano dritto, così come sui termovalorizzatori. “Qualcuno forse intende bloccare la costruzione di impianti che servono alla Sicilia perché metterebbero fine all’emergenza rifiuti e salverebbero i Comuni dal rischio default”, osserva il segretario della Dc. Cuffaro guarda con sospetto alle “manovre attorno alla legge che regola l’impiantistica relativa ai rifiuti” e anche qui lancia il messaggio: “Forse qualcuno ha cambiato idea, noi no di certo e chiediamo che venga mantenuto un impegno preso con gli elettori”.