PALERMO- “Disturbarmi? No, è dalle sei del mattino che sono al lavoro con la Protezione civile, dica pure”. A poche ore dal crollo della palazzina di vi Bagolino, l’assessore al Territorio Agata Bazzi interviene sulla tragedia e punta il dito contro decenni “di abusi e di abusivismo si muore”.
Assessore Bazzi, come si sta muovendo l’amministrazione comunale dopo il crollo?
“In questo momento la priorità è quella di mettere in salvo le persone, sia chi è all’interno della palazzina che all’esterno, mettendo in sicurezza gli elementi dello stabile che possono essere pericolosi”.
Qual è il bilancio finora delle vittime?
“Secondo quanto sappiamo, ci sono state due vittime e ci sono ancora due dispersi. L’evento è ovviamente gravissimo. Parliamo di un edificio che ritengo non avesse nessuna legittimità amministrativa, o era completamente abusivo o c’era una sopraelevazione abusiva. Con gli edifici in regola certe cose non succedono”.
Ma nessuno si era accorto del pericolo?
“Certo, gli stessi inquilini sentivano scricchiolii e vedevano cadere i calcinacci e questa notte, quando ne hanno sentiti troppi, hanno chiamato i Vigili del fuoco e solo questo li ha in parte salvati. I Vigili hanno effettuato lo sgombero, essendosi resi conto di quanto pericolosa fosse la situazione, ma non hanno fatto in tempo a completarlo perché è avvenuto il crollo”.
Adesso andranno accertate le responsabilità…
“Certo, partirà un’indagine ma ormai il danno è fatto”.
Non era possibile prevedere un evento simile?
“Gli accertamenti sull’edilizia privata vengono effettuati continuamente, ma è quasi impossibile tenere sotto controllo città di 800mila abitanti che soffre di anni di incuria e abusivismo. E soffre soprattutto di una cattivissima qualità delle costruzioni dal punto di vista edilizio e strutturale. Ci sono continuamente controlli e sequestri da parte della Polizia municipale, controlli che sono aumentati ultimamente. Ma decenni di abusivismo non si sconfiggono in poco tempo. Il problema è che di abusivismo si muore, non è solo una questione di furbi che infrangono le regole”.