CATANIA – “Accoglienza a terra e intrattenimento dei turisti crocieristi“. Dovevano servire a questo i 550 metri quadrati di pedane installati all’esterno della Vecchia Dogana, al Porto di Catania, diventati un locale molto noto, e frequentato, anche fino a tarda sera. Le società che li gestiscono, la 74 e la Filenz, avrebbero voluto tenerlo aperto anche d’inverno, per “destagionalizzare” l’offerta. A questa idea, però, si è opposta l’Autorità di sistema portuale del mare di Sicilia orientale. A cui il Tar di Catania ha dato ragione. Risulta in bilico, inoltre, anche il rinnovo della concessione, per la medesima area esterna, per il periodo che va dalla primavera all’autunno.
Dal 2016 a oggi
Per rintracciare l’origine dei provvedimenti amministrativi che hanno permesso l’installazione di una grande pedana fuori dall’ex Dogana di Catania bisogna tornare indietro fino al 2016, quando alla società 74 srls viene data la prima concessione. Rinnovata nel 2017, con scadenza al 31 dicembre 2020. Si trattava di un permesso stagionale: dall’1 aprile al 31 ottobre. Alla fine del 2020, nonostante la concessione fosse scaduta, è sempre il Tribunale amministrativo regionale a stabilire che bisognasse concedere una proroga.
Secondo i giudici amministrativi, la concessione non doveva essere qualificata come di tipo “portuale“, bensì “turistico-ricreativo“. In quest’ultimo caso, le sarebbe spettata per legge la possibilità di proseguire l’attività. È in virtù di questa precisazione che l’attività sulla grande pedana continua nel corso delle stagioni 2021 e 2022. Nel 2023 la concessione viene prolungata fino alla fine di dicembre e la 74 srls affida la gestione della pedana a un’altra società. Si tratta della Filenz srl, dal nome del locale, conosciutissimo dagli appassionati di movida catanese.
“Più turisti e crocieristi”
Alla fine dell’anno scorso, le due società si accorgono “che nei mesi di novembre e dicembre 2023, per la prima volta dal 2016, l’attività nel periodo invernale si era rilevata particolarmente viva, attesa la presenza di numerosi crocieristi e diportisti”. Un’occasione da non perdere, per gli imprenditori, che domandano all’Autorità portuale la possibilità di destagionalizzare l’offerta: vorrebbero potere restare aperti, nello spazio esterno, non più solo dalla primavera all’autunno, ma pure dall’1 gennaio al 31 marzo. “Ciò anche nella considerazione che – si legge nella sentenza del Tar – quello di cui trattasi risulterebbe essere l’unico punto di accoglienza presente nel porto di Catania“.
Una richiesta alla quale l’Autorità portuale oppone un diniego: all’esterno non si fa niente che non si possa fare anche all’interno della Vecchia dogana, spiega l’Autorità, senza contare che l’autorizzazione era scaduta al 31 dicembre 2023 e non ancora rinnovata. In altri termini: come chiedere la proroga di un’autorizzazione il cui rinnovo non è ancora stato concesso? Anche perché, scrivono gli uffici portuali, c’è da considerare il “pubblico uso delle aree demaniali marittime“. Tra l’altro, non ci sarebbe stato “alcun aumento del flusso crocieristico, né esso è previsto nel periodo per cui è stata chiesta l’estensione della concessione”. Senza contare la “non regolarità contributiva e assicurativa Inps della concessionaria”.
La sentenza
Sul rinnovo della concessione il Tar, com’è ovvio, non si esprime. Sia perché non è quella la materia del contendere (bensì solo la destagionalizzazione), sia perché l’Autorità portuale non ha ancora deciso e, dunque, l’azione amministrativa è in corso d’esercizio.
Però bene ha fatto, secondo i giudici amministrativi, l’Autorità portuale a negare la destagionalizzazione. Nel rigettare il ricorso di 74 srls e Filenz srl, infatti, il Tar ricorda che per effetto della tanto vituperata direttiva Bolkestein, normativa di carattere europeo, anche le concessioni demaniali marittime con finalità turistico-ricreativa devono essere messe a gara.
Deve, cioè, essere fatto un bando a evidenza pubblica che permetta a tutti gli operatori economici di partecipare. Con la scadenza della concessione al 31 dicembre 2023, insomma, si apre un capitolo tutto nuovo. Per il momento, senza pedane esterne su cui ballare fuori dalla Vecchia Dogana.