PALERMO – E adesso il centrodestra attacca. E lo fa puntando l’indice contro le logiche alla base della scelta dei nuovi manager della Sanità siciliana. Logiche che hanno portato anche un Commissario assai vicino al senatore Pdl Pino Firrarello alla guida di una delle Asp siciliane, quella di Caltanissetta.
“Perché – ha dichiarato il vicepresidente della terza Commissione all’Ars, Salvino Caputo, recentemente confluito nel movimento politico ‘Fratelli d’Italia – ho la forte sensazione che il presidente Crocetta, in quanto a spoil system, nomine e tagli, non si stia comportando tanto diversamente da quanto aveva fatto Lombardo nel suo quadriennio? Da un primo esame dei nomi, fra quanti vengono tagliati, mantenuti e nominati nella Sanità isolana – aggiune il deputato – sembra proprio che il neo governatore si stia attaccando, come già accaduto in un recente passato, esclusivamente alle appartenenze politiche: che brutta sensazione, che ho…!”.
Dello stesso tenore l’intervento del vicepresidente della Commissione Sanità Vincenzo Fontana: “Non se ne sentiva e non ve n’era bisogno!” ha detto, riferendosi ai risultati della riunione di giunta di ieri sera che ha tagliato commissari e vertici della Sanità in Sicilia e nominato sostituti, in pratica provvisori. “E tutto ciò lo avevo già detto ieri durante la seduta della Commissione, alla presenza dell’assessore alla Sanità – prosegue il deputato Pdl – Non si è voluto aspettare l’attuazione di un bando già esistente e questa accelerazione ha una sola ratio, non di certo tecnica ma, analizzando i nomi della girandola di esclusioni, di conferme e nomine, meramente politica… anzi, elettorale!”.
“I nuovi manager delle Asp siciliane? Frutto della solita e vecchia pratica: l’appartenenza politica”. Lo afferma il coordinatore regionale del Pdl, Giuseppe Castiglione, che non vede “la rivoluzione annunciata da Crocetta”.
“Finora non mi sembra che il presidente della Regione si sia distinto dal suo predecessore – aggiunge – il criterio di selezione rimane sempre lo stesso. Anzi, con la nomina già stabilita del commissario del Policlinico di Catania che si dovrebbe insediare il prossimo marzo, assistiamo anche al primo caso di commissariamento con ‘effetto differito’, in antitesi al significato attribuito al termine stesso. Tutto ciò – osserva Castiglione – mostra la debolezza più profonda di un sistema sanitario al collasso e senza guida. Il Pdl non ha espresso alcuna designazione né ha manager da indicare. Riponiamo fiducia nel nuovo bando – conclude il coordinatore del partito – che introduce nuovi criteri di trasparenza per le nomine dei direttori generali. E ci auguriamo che chi sta ai vertici della sanità risponda ai criteri meritocratici di efficienza e competenza, nel rispetto di un ambito troppo importante e delicato come quello della salute”.
“Le nomine dei direttori generali delle Asp,volute dal presidente Crocetta, – ha dichiarato Nello Musumeci – rispettano la rigorosa osservanza della ortodossia di partito e la più fedele continuità con i tanto contestati metodi del passato. Mi chiedo come possa l’assessore Borsellino avallare un metodo di lottizzazione così spregiudicato, che fa a pugni con i criteri adottati dall’assessore stesso nell’apposito bando appena pubblicato per le nuove selezioni dei manager. Se questa è la rivoluzione annunciata, siamo messi davvero male”.
E critiche giungono anche dal capogruppo del Cantiere popolare Toto Cordaro: “Al netto della revoca di qualche ottimo manager come Salvatore Di Rosa, della conferma di qualche ottimo manager come Carmelo Pullara e della proroga di qualche mediocre manager, – ha detto il deputato regionale – ciò che sorprende e lascia perplessi è la tempistica delle nuove nomine dei commissari delle aziende sanitarie siciliane. A un mese della elezioni nazionali immaginavamo che si fosse soprasseduto a scelte che finiscono per avere il sapore della strumentalità politica, tanto più se si considera che i commissari andavano a naturale scadenza il 31 maggio prossimo. Senza volere anticipare giudizi di valore sui nuovi nominati ai quali auguriamo buon lavoro nell’interesse della sanità
siciliana, esprimo l’auspicio che tali “scivoloni” istituzionali non abbiano più a ripetersi”.