CATANIA – Il Direttivo uscente della Camera Penale di Catania è stato confermato in esito alle recenti elezioni. La sua composizione è la seguente: Francesco Antille (presidente), Vittorio Basile (vicepresidente), Francesco Branca (segretario), Tania Occhipinti (tesoriera), Michele Liuzzo (consigliere), Deborah Vanessa De Santis (consigliera), Giuseppe Grasso (consigliere). Ecco, di seguito, il manifesto del direttivo etneo.
“Il tempo delle scelte difficili”
È un tempo di scelte e di prospettive difficili. In uno scenario extranazionale assai critico si innestano questioni più tipicamente riguardanti il nostro pianeta Giustizia. C’è molto da lavorare per recuperare e promuovere il vero significato delle garanzie individuali nel processo penale, da molti purtroppo viste come delle falle sistemiche o, peggio, delle debolezze.
Occorre verificare se la pena dell’ergastolo sia autenticamente legittima, così pure se sia corretto il trattamento detentivo speciale contemplato dall’art. 41 bis. O.P.
È indispensabile lavorare molto per garantire una vivibilità carceraria accettabile a fronte dei limiti e delle storture dell’esecuzione penale attuale incrostata da lungaggini, burocrazia, difficoltà operative, strutture edilizie non degne di un paese civile.
“Riformare la Cartabia”
Al tempo stesso va riformata presto la legge “Cartabia” almeno laddove comprime irragionevolmente le garanzie per i più deboli, gli assenti, gli stranieri, gli impediti. Si pensi alla necessità del rilascio di una procura speciale afferente l’esercizio del diritto di impugnazione (che involge il tema più vasto della difesa d’ufficio).
Sul piano locale da tempo abbiamo denunziato criticità e limiti in diversi momenti del procedimento giudiziario (sedi, protocolli, difficoltà operative, etc.).
Continuiamo a ribadire che siamo sempre disponibili per partecipare ad ogni tavolo tecnico utile affinché’ le tematiche più scottanti ed evidenti vengano adeguatamente analizzate e affrontate. Ma non è piu’ il tempo dell’attesa.
L’Avvocatura è pronta ad ogni legittima iniziativa laddove si formasse una stagnazione inaccettabile. Non va mai dimenticato che il processo penale coinvolge i diritti fondamentali dell’Uomo e del Cittadino e che la risposta statuale molto spesso non è del tutto appropriata.
Le misure di prevenzione
Bisogna subito porre all’attenzione del legislatore e degli operatori il tema scottante delle misure di prevenzione (soprattutto patrimoniali) poiché’ non è consentito che vi sia tra di noi un intero popolo di soggetti condannati all’ergastolo finanziario.
Infine, sempre maggiore dovrà essere l’impegno per la formazione qualitativa degli avvocati e dei giovani in primo luogo. Occorre essere preparati sia per gli aspetti strettamente connessi alla velocità’ e contenuti delle riforme che pure per quanto riguarda l’informatica professionale, indispensabile strumento strutturale di ogni moderno studio legale.
I rapporti con le scuole, innegabili vivai sociali, saranno sempre più consolidati affinché’ tutti gli studenti sappiano cos’è un processo e quale ruolo hanno le parti nel suo percorso.
Siamo autenticamente soddisfatti perché’ l’Unione Delle Camere Penali Italiane ha individuato in quasi tutti i membri del Direttivo confermato, oltre ad altri iscritti etnei, i soggetti necessari per partecipare agli Osservatorii nazionali che costituiscono la nervatura politica e culturale della stessa Unione e secondo tale assetto:
Osservatori nazionali
La Giunta dell’Unione Camere Penali Italiane ha infatti nominato, quali componenti di ben otto Osservatori Nazionali, i seguenti iscritti alla Camera Penale di Catania “Serafino Famà”:
Avv. Vittorio Basile nell’Osservatorio Ordinamento Giudiziario;
- Avv. Francesco Branca nell’Osservatorio Doppio Binario e Giusto Processo;
- Avv. Debora Vanessa De Santis nel neocostituito Osservatorio Progetto Università;
- Avv. Tania Occhipinti nell’Osservatorio difesa d’ufficio Paola Rebecchi;
- Avv. Michele Liuzzo nell’Osservatorio sul patrocinio a spese dello Stato;
- Avv. Giuseppe Grasso nell’Osservatorio Misure Patrimoniali e di prevenzione;
- Avv. Riccardo Ecora nell’Osservatorio Giovani e Open Day;
- Avv. Salvatore Catalfo nell’Osservatorio Acquisizione Dati Giudiziari.
Catania, dunque, si consolida quale autentico punto di riferimento nazionale e saprà, con il proprio auspicato impegno, non deludere le aspettative che nelle sue qualità si ripongono.
Massima attenzione ai temi del diritto che verrà: dall’intelligenza artificiale (il primo convegno si terrà presso la Sala delle Adunanze del Tribunale di Catania giorno 10 maggio alle ore 15,30); alla delittuosità telematica e quella intrafamiliare; alla tutela del fine vita e alla effettiva identità di genere. Sono le sfide che ci attendono. In attesa che, nel 2025, si compia il trentesimo anniversario dell’uccisione dell’avv. Serafino Famà.
Il nostro Paese non dovrebbe perdere l’occasione, in tale ricorrenza, per rilanciare, emblematicamente, i temi della libertà del difensore e della tutela del suo coraggio e della sua autonomia; che furono, purtroppo, alla base della ritorsiva e folle logica che determinò quel fatto di sangue.
Siamo pronti a reggere queste e altre sfide ma necessitiamo del coinvolgimento autentico di tutti. Il tempo dell’impegno vero e illimitato ci attende; con le sue scadenze, le sue insidie ma con altrettante auspicabili prospettive.