Cracolici: "Pd, battuta d'arresto". E nel partito è già polemica

Cracolici: “Pd, battuta d’arresto”. E nel partito è già polemica

Il Partito Democratico, le Europee: la spaccatura.
ELEZIONI EUROPEE
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PALERMOAnthony Barbagallo canta vittoria per i risultati del Pd nazionale alle Europee e sorride pure al cospetto delle percentuali del Pd siciliano.

Antonello Cracolici, pidino e presidente dell’Antimafia regionale, la vede in modo un po’ diverso e con LiveSicilia.it parla di una “battuta d’arresto in Sicilia”.

Ecco la polarizzazione che si staglia nitida, come la lastra di una frattura, all’interno del Partito Democratico regionale, raccontando quello che si muove nella pancia dei dem, tra le quinte del successo di Giuseppe Lupo che tutti chiamano Peppino.

Cracolici (Pd): “Una battuta d’arresto”

“Il Pd nazionale registra una grande crescita – dice Cracolici – che testimonia una ripresa evidente. Detto questo: il partito siciliano presenta una battuta d’arresto che ci deve portare a discutere su come siamo organizzati”.

“Il partito regionale – incalza Cracolici – è dieci punti sotto quello nazionale. Sono contento per Lupo e per Lidia Tilotta che, anche da non eletta, ha raggiunto una somma ragguardevole di voti”.

La soddisfazione di Barbagallo

“Non posso nascondere la soddisfazione per il risultato conseguito dal Pd a livello nazionale che ci pone, senza alcun dubbio, alla guida del fronte che si oppone e si opporrà fino alla fine a questo governo a trazione centrodestra. Il risultato è ancora più significativo in considerazione del vento di destra che sta soffiando in Europa”. Così, invece, Barbagallo.

Che aveva aggiunto: “I dati dicono anche che siamo l’unica forza dell’opposizione presente all’Ars che cresce e si consolida. E questi numeri consegnano al Pd l’onere di costruire un’agenda di alternativa a Schifani”.

Il Pd ‘spaccato’

La linea di una divisione sembra visibile. Basta seguire le indicazioni dei sussurri intorno alla sfida delle Europee che descrivono il gruppo dirigente nazionale e la segreteria regionale acquartierati intorno al senatore Antonio Nicita e i deputati regionali con Giuseppe Lupo.

Una prova del contesto inquieto è data da una freschissima polemica, a margine delle elezioni, proprio tra Nicita, giunto quarto nella circoscrizione Isole senza centrare il seggio a Bruxelles, e il capogruppo all’Ars Michele Catanzaro.

“La mia candidatura – scrive Nicita su Facebook – ha incontrato crescente entusiasmo e sostegno nonostante le resistenze e le chiusure, in Sicilia, della vecchissima politica di un pezzo della deputazione regionale nonché di logiche asfittiche di contrapposizione e bande, prive di respiro e di innovazione”.

“Dispiace che ci sia chi, tra i candidati, invece di analizzare nelle sedi opportune le ragioni del mancato successo personale ha preferito sfogarsi sui social con accuse ingenerose e di cattivo gusto rivolte ai deputati regionali del Pd”, replica Catanzaro intervenendo a Tgs nel corso di una diretta sull’analisi del voto, come riporta un’agenzia Ansa.

“Siamo – aggiunge – di fronte a un comportamento che non ci aspettavamo specie da chi ricopre una carica istituzionale in rappresentanza del Pd”.

Sorrisi e veleni

Insomma, il clima non è dei più sereni, definizione indulgente. “Sono contenta che sia stata premiata la coerenza di un dirigente corretto e leale come Peppino Lupo e di tutta la deputazione regionale – dice a LiveSicilia.it Valentina Chinnici, parlamentare regionale dei democratici -. Il partito a livello nazionale ha tenuto molto bene e si può ripartire da qui”.

“Non c’è stata una polarizzazione, ma una vera collaborazione fra tutti, grazie al collante rappresentato da Elly Schlein. La cosa importante è il risultato che ci gratifica, con l’elezione di Lupo”. Così, Mario Giambona, vicegruppo all’Ars, minimizza le distanze. Che appaiono profonde, nonostante le migliori intenzioni, tra sorrisi e veleni.


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