ROMA – La piattaforma antipirateria Piracy Shield, messa a punto dalla Lega Serie A e adottata dall’Agcom con l’obiettivo di fermare i siti streaming illegali delle partite di calcio, ha clamorosamente bloccato Google Drive, con migliaia di utenti che non hanno potuto utilizzare il servizio di archiviazione e condivisione dati in cloud.
Qualcosa non ha funzionato nel processo usato dallo scudo, varato da Agcom. Sono i broadcaster che segnalano i siti che trasmettono illegalmente i loro contenuti, che poi vengono bloccati, entro 30 minuti, dai provider. Evidentemente tra questi è finito anche il dominio di Google Drive.
L’inconveniente si è verificato nella serata di ieri durante il match di Serie A Juventus-Lazio.
Il Codacons: “Grave danno, presentiamo un esposto”
Il Codacons ha annunciato che presenterà un esposto alla Procura di Roma, chiedendo il sequestro del sistema Privacy Shiled che ha provocato ieri sera il blocco di Google Drive.
“Quanto accaduto è gravissimo e rappresenta un precedente pericoloso a danno di una platea enorme di soggetti”, sottolinea l’associazione a difesa dei consumatori.
“La lotta alla pirateria è una esigenza che condividiamo da sempre. Ma le misure di contrasto all’illegalità non possono portare a incidenti come quello che ha interessato Google Drive, un servizio usato da una moltitudine di soggetti (utenti, aziende e professionisti), anche per motivi di studio e lavoro, che ieri è rimasto bloccato per ore causando proteste e disagi”.
“Per tale motivo presenteremo domani un esposto alla Procura della Repubblica di Roma affinché apra una indagine sul caso volta ad accertare possibili fattispecie penalmente rilevanti e le relative responsabilità, valutando al contempo il sequestro del sistema Piracy Shield – conclude il Codacons – se non è in grado di scremare adeguatamente i siti da bloccare nell’ambito della lotta alla pirateria, poiché una tale circostanza rappresenterebbe una soluzione immensamente più grave del problema”.
