PALERMO – E’ la prima donna maltese a ricevere un trapianto di lobi polmonari in Italia. La donna era affetta da una grave fibrosi polmonare che in poco tempo le aveva provocato un’insufficienza respiratoria terminale, il trapianto di polmoni rappresentava per lei la sola speranza. Un intervento, però, che le strutture ospedaliere maltesi non sono in grado di eseguire ma che è stato reso possibile grazie ad un accordo, siglato nel 2011, fra il governo di Malta, il ministero della salute italiano, il centro nazionale trapianti (cnt) e il centro regionale dei trapianti (crt) della Sicilia.
In dettaglio – grazie all’intesa raggiunta – il crt Sicilia riceve gli organi prelevati a Malta e che non sono utilizzati nelle loro strutture ospedaliere (18 quelli arrivati in Italia), i pazienti che necessitano di trapianto di polmone, programma non avviato nei centri maltesi, possono ricevere cure ed assistenza presso l’Ismett (istituto mediterraneo per i trapianti e terapie ad alta specializzazione) di Palermo.
“Il trapianto di lobi polmonari che è stato eseguito a Palermo su una paziente maltese rappresenta un segnale importante” commenta Alessandro Nanni Costa, direttore generale del centro nazionale trapianti. “Inoltre, è testimonianza diretta di una visione di rete improntata alla collaborazione tra i Paesi che si affacciano sul bacino mediterraneo”.
La donna era stata ricoverata in urgenza presso l’ospedale Mater Dei de La Valletta, in condizioni estremamente gravi. Grazie all’accordo fra Malta e Italia, i medici maltesi hanno preso contatto con i colleghi palermitani. I medici di Ismett, considerate le gravissime condizioni di salute, sono “volati” a Malta, grazie alla immediata disponibilità del 118 regionale che è dotato di un elicottero adeguato per trasporti di questo tipo. Qui hanno impiantato un dispositivo Ecmo alla paziente, un sistema di circolazione extracorporea come supporto alla respirazione artificiale, considerato l’unica opzione che avrebbe consentito alla paziente di sopravvivere.
Si è messa in moto, quindi, una macchina organizzativa che ha consentito il trasferimento della paziente in brevissimo tempo. Il trapianto che ha salvato la vita è stato effettuato pochi giorni dopo il suo arrivo a Palermo. Affinché il trapianto fosse possibile, è stata eseguita la tecnica del trapianto lobare. Grazie a questa metodica il polmone prelevato viene ridotto di dimensioni, si procede quindi all’intervento di trapianto che prevede l’utilizzo dei soli lobi (uno per lato) anziché dell’organo intero. Si tratta di un intervento complesso, eseguito in emergenza, che prevede il ridimensionamento dell’organo prelevato e contemporaneamente prevede livelli massimi di attenzione per preservare l’integrità funzionale polmonare.
“L’intervento eseguito – spiega Alessandro Bertani, responsabile del programma di trapianto di polmoni di Ismett – é stato complesso. abbiamo dovuto affrontare le criticità del ridimensionamento dei polmoni insieme a quelle di un trapianto in Ecmo in emergenza. La paziente adesso sta bene, dopo un lungo e lento decorso post operatorio, è stata prima dimessa da Ismett e dopo alcuni controlli di routine è appena rientrata nel suo Paese, dove sarà seguita dai medici maltesi in collaborazione con Ismett”.
“Nel corso degli anni ad Ismett abbiamo messo a punto approcci estremamente innovativi e avanzati per la cura di pazienti con insufficienze terminali di organi vitali – dice Bruno Gridelli, direttore dell’Istituto – disponibili in pochi centri al mondo. In questo caso la combinazione di organi artificiali (l’Ecmo), il trasporto della paziente in condizioni da rianimazione e il trapianto di polmoni ridotti e adattati alle sue dimensioni, dimostrano il livello di sicurezza e qualità delle cure che Ismett può garantire e il suo ruolo di ambasciatore della buona sanità nel mondo”.