PALERMO – Arrivano le prime reazioni politiche alla nota di variazione al bilancio depositata oggi all’Ars. E non sono reazioni affatto positive. Deputati di maggioranza e opposizione criticano, intanto, il ritardo col quale i documenti sono giunti alle singole commissioni legislative. E in alcuni casi, entrano nel merito dei tagli che “finiscono per danneggiare i più deboli”.
Un attacco significativo, anche perché giunge da un presidente di Commissione nonché deputato di una forza di maggioranza, è quello di Marco Forzese (Democratici e riformisti): “E’ certamente un fatto grave che comporta pregiudizio – ha detto – la mancata trasmissione dell’emendamento alla legge di stabilità finanziaria da parte del governo all’Ars. Riteniamo che il lavoro delle Commissioni finalizzato ad esprimere il parere, prima del passaggio in Aula, sia viziato dalla fregola di dovere fare tutto entro pochi giorni dalla scadenza statutaria. Il governo Crocetta – ha aggiunto – deve sentire questo richiamo come una moratoria per un atteggiamento dilatorio che fa presupporre come il Bilancio della regione sia di fatto uno strumento ancora non definito né tanto meno chiaro e trasparente, quindi da poterlo esaminare con la giusta attenzione”.
A entrare all’interno dei contenuti del bilancio, è invece il deputato del Partito dei siciliani Vincenzo Figuccia: “Il governo – ha dichiarato – ha trasmesso agli uffici dell’Ars una nota di variazione di Bilancio. Non è un testo esaustivo, poiché continua a mancare la Finanziaria vera e propria. Il governo Crocetta inaugura da oggi una stagione di presunti risparmi che si traducono ovviamente in tagli che, per quello che stamane è emerso nel corso della Commissione Affari istituzionali dell’Ars, intaccano pesantemente l’assistenza alle famiglie, alle fasce deboli ed ai giovani. Perché – si chiede Figuccia – la giunta regionale di Governo, che si era riunita mercoledì scorso, dopo una settimana non ha ancora definito la finanziaria, ma solo una variazione di Bilancio?. Si rischia di perdere tempo prezioso, dovendo rispettare l’iter che prevede il deposito, per due giorni, nelle commissioni di merito ed altri due giorni in Commissione Bilancio. Ciò significa che l’esame della Finanziaria dovrà slittare ulteriormente, in attesa di una conferenza dei capigruppo, che fisserà una nuova tabella di marcia, ma ad oggi non c’è neanche l’ombra di quella. Esiste una scadenza istituzionale del 30 aprile e va rispettata”.
Ma, come detto, Figuccia entra anche nel merito del testo, che finirebbe per sfavorire le fasce di cittadini più svantaggiate. “La bozza di variazioni di bilancio – ha detto infatti Figuccia – cala la falce sui deboli. Gli interventi per le comunità alloggio per ex degenti psichiatrici sono ridotte di due terzi (da 15 milioni a 5 milioni circa), così come quelle per le comunità alloggio di minori sotto provvedimento dell’autorità giudiziaria, ridotti di circa un terzo. Crocetta, che ha voluto la legge sulla parità di genere, riduce i contributi per l’inserimento lavorativo delle donne vittime di violenza e quello delle Ipab, che passa da 15 mila a 67 mila euro. Azzerati i capitoli finanziari destinati ai Comuni che aiutano i minori sottoposti a provvedimento giudiziario, i servizi socio-educativi quali asili nido e servizi innovativi. Soppresso il contributo all’Ente Nazionale Sordomuti, quello per l’Associazione che contrasta la pedofilia, il Banco alimentare, i finanziamenti per le risorse indistinte del fondo politiche sociali, quelli per le adozioni internazionali, per i consultori, persino quelli per l’associazione dei familiari dei cerebrolesi. E’ un quadro gravissimo. Chiedo che Crocetta e Bianchi – ha concluso Figuccia – facciano marcia indietro su questa linea che azzera l’assistenza sociale in Sicilia”.
“La Cassa regionale per il credito agli artigiani, evidentemente, non è importante per l’economia della Sicilia, per il rilancio del mondo dell’impresa e del lavoro, visto che la variazione al Bilancio presentata oggi dal governo porta l’intervento da 10 a 3milioni, mentre l’investimento per la comunicazione propagandistica sale di pochissimo: dai 5000 euro per l’anno, va ad appena… due milioni”: il commento sarcastico è del vicepresidente vicario della Seconda commissione, Vincenzo Vinciullo (Pdl), il quale sottolinea “L’incongruità e la mancanza di consecutio logica negli interventi di questa giunta espletati nella variazione di Bilancio presentata oggi e, a parere della mia esperienza maturata da deputato all’Ars, anche piuttosto inutile visto che non è nemmeno stato ancor presentato l’emendamento governativo alla legge di stabilità”. “Fra le iniquità, e soltanto per voler esser breve – conclude Vinciullo – i tagli inopinati alle attività che dovrebbero correre in soccorso della fasce fragili e di quelle a rischio: fra quest’ultime, le associazioni antiracket; e, poi, mancato supporto alla vita nascente dalle donne vittime di violenza, alla sanità a domicilio per i lungodegenti, all’edilizia popolare, all’assistenza di ogni genere agli anziani indigenti”.
Invita ad aspettare la finanziaria il presidente della commissione Bilancio Nino Dina: “La nota di variazione al bilancio senza l’emendamento alla legge di stabilità non può rappresentare un criterio effettivo per valutare l’intera manovra. Per questa ragione attendiamo in commissione Bilancio le norme della legge finanziaria. Solo così avremo un quadro sinottico che consente di esaminare gli atti avendo consapevolezza dell’incidenza dei tagli e di ogni singolo intervento”. La commissione Bilancio si riunirà venerdì 19.
“Mai come in questa occasione vale il detto ‘bisogna fare di necessità virtù’: con il Bilancio e la Finanziaria 2013 dobbiamo cancellare sprechi e ‘vizi’ del passato, che per troppo tempo hanno appesantito i conti della Regione, e ripartire da lavoro, famiglie, imprese e precari. Il PD porterà avanti, in commissione e in aula, misure per sostenere la ripresa in Sicilia e al tempo stesso arginare le nuove sacche di povertà figlie di questa crisi”, dice Baldo Gucciardi, presidente del gruppo PD all’Ars. “In questa situazione di necessario rigore – aggiunge – diventa fondamentale la possibilità di sfruttare al meglio le occasioni offerte dai fondi extra-regionali, dai PAC (Piani di Azione e Coesione) al Fondo per lo sviluppo e per la coesione. Una cosa è certa – conclude Gucciardi – il Bilancio non può essere terreno di scontro politico: mi auguro che in tutte le anime del parlamento, siano esse di maggioranza o di minoranza, prevalga il senso di responsabilità e si lavori nell’interesse comune dell’Isola per varare in tempi brevi una manovra economica che deve servire a costruire una piattaforma solida, sulla quale installare nuove misure per la crescita e lo sviluppo”.
“Davvero il governo regionale si appresta a confermare la spesa assistenziale, dai forestali ai precari, mentre intende tagliare quel poco che c’è a sostegno delle imprese? Se fosse così, sarebbe inaccettabile: la ‘rivoluzione’ non può essere solo uno slogan, deve concretizzarsi innanzitutto proprio attraverso le norme della Finanziaria”. Lo dice Mario Filippello, segretario regionale della Cna (Confederazione nazionale della piccola e media impresa).