NISCEMI – Dopo quattro giorni di coma farmacologico, ed un delicatissimo intervento chirurgico al cranio, è morto Giuseppe Incarbone, il panettiere di 52 anni di Niscemi che il 19 giugno scorso si sparò un colpo alla testa, dopo aver provato ad uccidere la moglie, ferendo gravemente i proprietari del bar in cui la donna lavorava. Il decesso è avvenuto al Civico di Palermo, nel reparto di rianimazione dove l’uomo era stato trasferito subito dopo avere tentato il suicidio.
Incarbone, lo ricordiamo, in preda ad un raptus di follia aveva tentato di uccidere la moglie Rosangela Lodato, 49 anni qualche giorno dopo che il giudice aveva confermato la sentenza di separazione per la coppia che aveva 35 anni di matrimonio alle spalle e quattro figli, di cui uno minorenne.
I cinque colpi di pistola, una calibro 6,35, hanno però ferito i proprietari de “La Piazzetta, il bar dove la moglie di Incarbone lavorava. Si tratta di Francesco Ferrera, 54 anni, e della moglie Gianna Di Vincenzo di 53 entrambi ancora ricoverati rispettivamente presso gli ospedali di Gela e Niscemi. Le loro condizioni non sono gravi. Secondo gli ultimi bollettini medici sono migliorate.
A riprendere i concitati momenti della sparatoria, una telecamera piazzata nei pressi di un’abitazione vicino al bar. Dalle immagine si vedeva l’uomo che dopo aver esploso i colpi all’interno dell’attività commerciale, in sella al suo scooter si recava a casa sparandosi alla testa.