PALERMO – “Siamo i primi consumatori in Italia di farmaci contro l’osteoporosi. Forse i primi al mondo”. È tutto nello stupore del presidente della commissione Salute all’Ars Pippo Digiacomo il nuovo scandalo che potrebbe scuotere la Sanità siciliana.
Uno scandalo di cui presto potrebbero occuparsi Guardia di Finanza e Procura di Palermo, e di cui si occuperebbe già la magistratura di un’altra città siciliana. Tutto parte dal monitoraggio effettuato dagli uffici dell’assessorato regionale alla Salute, guidato da Lucia Borsellino. Proprio l’assessore stamani è stata ascoltata in commissione Sanità dell’Assemblea assieme ai dirigenti del dipartimento, alla fine dell’audizione il presidente Digiacomo ha deciso di secretare gli atti. “Abbiamo acquisito elementi che ci fanno dire con certezza che c’è un giro esorbitante di farmaci rispetto ai normali consumi e abbiamo un indirizzo chiaro dove andare a chiedere lumi”, ha detto.
Dai primi dati raccolti dall’assessorato si evince che la Sicilia è la prima regione in Italia per spesa farmaceutica legata alla cura dell’osteoporosi; in tutte le province i dati sono superiori rispetto al resto del Paese, in alcuni casi la spesa risulta essere il doppio. Dietro ci sarebbero pressioni di alcune lobbies del farmaco e un sistema di compiacenze. Dopo l’audizione in commissione c’è stato un vertice a Palazzo d’Orleans col presidente della Regione, Rosario Crocetta al quale il presidente Digiacomo ha detto di aver fornito i dati e i dettagli. Sembra scontato che il governatore, come ha fatto in altre occasioni, decida di bussare alle porte della magistratura. I commissari, intanto, aspettano di acquisire ulteriori elementi dalle verifiche in corso da parte dell’assessorato.
Ma alcuni numeri, in realtà, già esistono. E consegnano una fotografia assai fedele del fenomeno che Di Giacomo non esista a definire “quantomeno anomalo”. Sono quelli trasmessi già nel febbraio di quest’anno dall’Asp di Palermo all’assessorato regionale alla Salute. La spesa per i farmaci per l’osteoporosi, in alcuni casi, è doppia rispetto alla media nazionale. Qualche dato, solo per fornire un’idea, e relativo al periodo gennaio-novembre del 2012: il medicinale più venduto è l’Acido aleandronico che in Sicilia costa 2.011 euro per mille abitanti, a fronte di una spesa media di 1.221 euro nel resto d’Italia. Un rapporto “due a uno” che è quasi costante per tutti gli altri medicinali correlati a quella malattia. “Dall’analisi dei dati – si legge nella nota dell’Asp di Palermo – si evince una elevata incidenza prescrittiva dei farmaci per la terapia dell’osteoporosi nella Regione Sicilia rispetto alla media registrata in Italia. La spesa netta per mille abitanti – prosegue la nota – è di gran lunga superiore alla media nazionale”.
Una spesa anomala ed esagerata, qunidi che, stando a quanto sarebbe emerso oggi in Commissione sanità, potrebbe essere dovuta ad atteggiamenti compiacenti a vari livelli. Dai medici di base che avrebbero prescritto cifre abnormi, passando per le aziende sanitarie e anche per dipendenti regionali che non hanno controllato a dovere. Queste prescrizioni avrebbero favorito in particolare tre-quattro grosse aziende farmaceutiche. “In particolare – spiega Digiacomo – abbiamo registrato un’attività anomala soprattutto nelle province di Catania e Messina”.