PALERMO – Traffico in tilt nella zona del porto di Palermo, dove un centinaio di operai della Gesip, ex Partecipata del Comune, hanno inscenato una protesta. Lunghe code lungo via Crispi. Chiuso l’accesso al porto riservato ai mezzi pesanti per il trasporto merci. “Attendiamo notizie dal sindaco riguardo alla nostra vertenza”, affermano alcuni lavoratori.
Gli animi si sono accesi intorno alle 11, quando i lavoratori giunti all’ingresso del porto per raggiungere alcuni colleghi, che da ieri occupano una delle gru solleva-container, hanno trovato la strada sbarrata dalle forze dell’ordine. A questo punto è scattata la rappresaglia con il blocco del traffico in via Crispi. “Stamattina ci è stato vietato l’acceso – racconta Gioacchino Tortorici -, abbiamo così deciso di bloccare la strada. Non entriamo noi? Bene, non entra nessuno. La nostra protesta è dentro il porto e il diritto a manifestare non può togliercelo nessuno”. “Non ci fermeremo, questo è solo l’inizio – aggiunge Mauro Giannotta -. Aspettiamo ancora notizie da parte dell’amministrazione comunale”.
Sulla gru, al momento, sono rimasti in sei. C’è chi è sceso per motivi di salute e chi, in preda alla rabbia, ha sferrato dei colpi contro le pareti in ferro. “Qualcuno è già stato male – racconta Sandro Cardinale -. I nostri colleghi sono in serio pericolo di vita, senza acqua, senza cibo, al freddo. Hanno anche passato la notte qui e non intendono mollare”. La presenza dei dipendenti Gesip sta bloccando inoltre le operazioni di scarico di una nave container attraccata al porto, che dovrà ricorrere alle piccole gru del natante. L’Ugl ha inoltre fornito coperte e cappelli per i lavoratori barricati. In alcuni momenti è anche salita la tensione con le forze dell’ordine, presenti in tenuta anti-sommossa.
Appena ieri, il Comune aveva presentato al ministro del Lavoro, Enrico Giovannini, la exit strategy per garantire il futuro lavorativo ai 1.740 dipendenti della ex Partecipata di Palazzo delle Aquile. La cassa integrazione per i lavoratori, infatti, scadrà il 31 dicembre e il piano dell’Amministrazione Orlando prevede una fuoriuscita dagli ammortizzatori sociali attraverso la mobilità orizzontale verso le altrre Partecipate, esodi incentivati, prepensionamenti e ricollocazione in aziende private. Un grido d’aiuto e un messaggio chiaro, dunque, quello rivolto al primo cittadino affinchè “trovi al più presto una soluzione – concludono i lavoratori -. Orlando ci hai stancato, chiediamo certezze. Basta riempirti la bocca con frasi costruite ad arte. Qui c’è gente che rischia la vita”.