PALERMO – Si chiama Villa Santa Teresa coop sociale ed è la cooperativa di dipendenti nata per gestire Villa Santa Teresa, la struttura sanitaria all’avanguardia confiscata all’imprenditore mafioso Michele Aiello dodici anni fa. “La cooperativa – spiega Angela Maria Peruca, presidente di LegacoopSociali Sicilia – è stata costituita ieri e adesso dovrà avviare l’iter per chiedere l’assegnazione dell’azienda e dare la possibilità ai dipendenti, divenuti oggi cooperatori, di proseguire l’attività di Santa Teresa. E’ il primo passaggio di un iter che non preclude altre possibilità e che si potrà concretizzare solo dopo avere esaminato i dati economici e finanziari necessari per la stesura del piano industriale ed aver verificato la fattibilità della gestione”.
Secondo Legacoop, presupposto fondamentale è infatti la tenuta d’impresa: “Assicurare continuità di prestazioni e posti di lavoro nella legalità – dice Filippo Parrino, presidente di Legacoop Palermo ha condotto in prima persona l’operazione insieme alla Peruca- sono gli obbiettivi primari. Della coop fanno parte 67 soci, circa la metà dei dipendenti della struttura, appartenenti a ogni categoria: dai primari agli infermieri, dalle qualifiche più alte a quelle più basse. Un percorso frutto di un anno di confronti e di colloqui individuali e collettivi in cui sono stati illustrati i meccanismi della cooperazione, tenendo nello stesso tempo informati tutti i livelli istituzionali, a partire dal Cda dell’azienda presieduto dal prefetto Marino”. Per Parrino si tratta di un’operazione in grado di rilanciare l’attività della clinica nel pieno della legalità. “La legge – dice – impedisce la partecipazione alla cooperativa di parenti e affini o di soggetti legati alla vecchia proprietà. Come Legacoop siamo chiamati da tutte le parti per intervenire al recupero di beni confiscati e la nostra risposta è sempre la stessa: muro contro le infiltrazioni e analisi delle possibilità economiche della azienda. Questo avverrà anche per villa Santa Teresa”. Come dire, no ad attacchi strumentali fuorvianti che non fanno altro “che agevolare chi ancora vuole fare gli interessi di Cosa Nostra”. Il presidente del cda della neo cooperativa è Tommaso Angileri (medico). Il presidente del collegio sindacale: Luca Mencarelli, consulente di Legacoop. Nel Cda della coop entra anche Davide Ganci, presidente del Consorzio Ulisse che gestisce altri beni confiscati alla mafia.