ROMA- La Commissione parlamentare antimafia ha avviato una inchiesta sul regime del 41 bis. “Siamo convinti che l’inchiesta – ha detto la presidente Rosy Bindi, alla fine dell’audizione dei pm della Dda di Palermo – sia quanto mai opportuna e urgente. Proseguiremo su questa strada iniziata a partire dall’ ‘operazione Farfalla’.Non abbiamo intenzione di fermarci”.
“Finora – ha spiegato Bindi – la Commissione Antimafia si è mossa in base alle emergenze ed abbiamo lavorato bene su una serie di temi: buoni risultati sono già stati ottenuti sul tema dei beni confiscati. Proseguiremo non dimenticando le emergenze che non mancano ma anche con un programma di lungo respiro”.
“E’ la terza volta che incontriamo la Commissione parlamentare Antimafia la quale dimostra un forte interesse non solo sulla trattativa Stato-Mafia ma anche sulle indagini più recenti, che hanno ricevuto un incremento di attenzione dopo le dichiarazioni di Vito Galatolo che ha parlato di scenari stragisti seri e inquietanti. Su questi ultimi la Commissione ha voluto essere informata sugli ultimi sviluppi investigativi”: lo ha detto il magistrato della Dda di Palermo Leonardo Agueci, procuratore facente funzioni, dopo l’audizione davanti alla Commissione Antimafia.
“Vito Galatolo – ha spiegato Agueci – ha parlato di scenari stragisti attuali e inquietanti e di vicende di mafia importanti che stiamo tutt’ora verificando”. La Commissione Antimafia ha voluto essere informata sugli aspetti stragisti, “sui rapporti tra ambienti mafiosi e servizi segreti, sui rapporti oscuri e impropri dei servizi segreti rispetto ad altri organi dello Stato, sulle vicende che riguardano l’intero apparato istituzionale”. In particolare, il procuratore Agueci ha detto che “abbiamo percepito la volontà della Commissione Antimafia di approfondire gli aspetti del 41 bis, uno strumento fondamentale di azione di contrasto alla mafia, se funziona correttamente. Se funziona male o viene bypassato è chiaro che c’è qualcosa che non va”.
“Che la procura di Palermo e alcuni magistrati siano in una situazione di forte esposizione, si sapeva, ultimamente in modo molto più forte. Questo ha imposto di segnalarlo all’istituzione. La risposta di ieri è stata importante: sono state varate alcune misure che dovrebbero rimediare a delle situazioni critiche segnalate nella gestione del Palazzo di giustizia”. Lo hanno detto il procuratore facente funzioni della Dda di Palermo, Leonardo Agueci e il procuratore aggiunto Vittorio Teresi ai giornalisti – a proposito delle misure annunciate ieri dal ministro della Giustizia Orlando per la sicurezza dei magistrati a Palermo – al termine dell’audizione che si è svolta nel pomeriggio davanti alla Commissione parlamentare Antimafia.
(Fonte ANSA)