PALERMO – Adesso la patata bollente torna nelle mani della Regione. Perché il Comune è netto: Siculiana non può essere più lo sfogo dei rifiuti di tutta la Sicilia. Di più: non solo un generico “basta altri rifiuti nella discarica di Siculiana”, ma un più radicale “si portino i rifiuti fuori dalla Sicilia”. Il sindaco di Siculiana Mariella Bruno scende in campo nella polemica sui rifiuti: nel comune in provincia di Agrigento, infatti, arrivano i rifiuti di buona parte della Sicilia, stipati nella discarica del gruppo Catanzaro in attesa che il sistema si sblocchi. Ora, però, il sindaco dice basta. “Provincia e Arpa – scrive in una nota Mariella Bruno – non facciano superare il limite di 800 tonnellate al giorno. Auspico che l’assessore Vani Contraffatto, che ha dato evidenza del rigore che la caratterizza, intervenga per evitare per tempo che questo comune e i comuni della Provincia di Agrigento (con oltre 350.000 abitanti) subiscano una nuova emergenza con ulteriori rilevanti danni economici”. Già, perché secondo il sindaco proseguendo di questo passo la struttura rischia una nuova saturazione, come quella che ha già fermato l’impianto fra la fine dell’anno scorso e l’inizio del 2015: “La chiusura della discarica – assicura Bruno – avverrà nuovamente se si continua ad autorizzare ulteriori conferimenti da parte della Regione che, ad oggi, ha autorizzato oltre 50 Comuni della provincia di Agrigento, Trapani e Caltanissetta. Abbiamo subito ingenti danni a seguito della recente chiusura della discarica per i maggiori costi legati alla maggiore distanza nonche per la maggiore tariffa applicata dalle altre discariche”.
Mariella Bruno scrive alla Regione: "Di questo passo la discarica del gruppo Catanzaro rischia di riempirsi di nuovo. I comuni dell'Agrigentino hanno già pagato troppo".
Partecipa al dibattito: commenta questo articolo
