TRAPANI – L’indagine a suo tempo avviata dalla Procura sulla Curia di Trapani, oggi ha offerto un nuovo colpo di scena. Dopo le dichiarazioni che ha deciso di rendere l’ex direttore degli uffici amministrativi della Curia, don Ninni Treppiedi, oggi su ordine della procura agenti della polizia giudiziaria hanno eseguito una perquisizione nell’abitazione dell’ex vescovo Francesco Micciché, principale accusatore di padre Treppiedi. Micciché fu rimosso da Vescovo di Trapani da Papa Ratzinger che nel frattempo aveva sospeso don Treppiedi. Dalla Procura trapela poco sulla perquisizione odierna.
All’ex vescovo di Trapani vengono contestati i reati di appropriazione indebita e malversazione di fondi pubblici: si parla di centinaia di migliaia di euro destinati a opere di carità e che invece sarebbero finiti nelle tasche del monsignore. La vicenda, che ha portato alla perquisizione di queste ore, eseguita nella casa di Monreale del vescovo, non scaturirebbe tanto dall’indagine dove Miccichè risulta parte lesa e che è relativa alle presunte malefatte del suo “braccio destro”, ex direttore della Curia, don Ninni Treppiedi. Le accuse pare arrivino da un altro influente sacerdote della curia trapanese, finito però arrestato, l’ex direttore della Caritas Sergio Librizzi, imputato dal prossimo 9 marzo dinanzi al gip di concussione e reati di natura sessuale
Questi infatti pare che dinanzi a contestazioni circa l’utilizzo di somme dell’8 per mille destinate a opere di carità avrebbe detto che le uscite indicate nei rendiconti della Caritas sarebbero del tutto fittizie. Librizzi si sarebbe limitato a dire che certe spese della Caritas non erano a lui riconducibili. Le indagini si sono sviluppate grazie al lavoro degli agenti della pg di Finanza e Forestale.