PALERMO – “Piena e convinta solidarietà al presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone” è stata espressa dal presidente della commissione regionale Antimafia Nello Musumeci, dopo le “pesanti minacce contenute in alcuni messaggi” pervenuti al primo inquilino di Palazzo dei Normanni, a Palermo. “La costante delegittimazione della politica, operata spesso mediante notizie infondate, giudizi sommari e processi mediatici, nulla ha a che vedere con la critica che ogni organo di stampa ha il sacrosanto diritto di esercitare. Il risultato finale – avverte Musumeci – è quello di alimentare odio sociale dalle conseguenze a volte imprevedibili”.
Dal canto suo, Ardizzone ha risposto alle mail ricevute dagli ascoltatori del programma radiofonico in questo modo: “Pur non condividendo le sollecitazioni che hanno originato la sua mail, rispondo volentieri visto il garbo da lei manifestato nel chiedere, legittimamente, informazioni circa l’utilizzo di denaro pubblico. Avrei voluto fare altrettanto ieri sera, nel corso della trasmissione “Benvenuti nella giungla”, ma come avrà potuto constatare, mi è stato impedito di farlo, con modi poco civili. Non è assolutamente vero che una pletora di deputati regionali sia partita in occasione del ‘Brand Italy’ (http://www.branditalyqatar.com/), svoltosi in Qatar nello scorso novembre, e abbia speso 700mila euro per due giorni di missioni. La notizia è stata enfatizzata e si è creata, non so quanto involontariamente, una confusione tra Assemblea regionale e Regione siciliana.
Gli unici rappresentanti del Parlamento siciliano presenti a Doha sono stati il sottoscritto e il presidente della Commissione legislativa “Attività produttive”, Bruno Marziano. Come facilmente consultabile dal sito web dell’Ars, la spesa liquidata è stata di 3.233,99 euro per 3 giorni di missione per lo scrivente e di 5.038 euro per 5 giorni per il presidente Marziano. Il tutto per un totale di 8.271,99 euro, quindi di poco superiore all’1% della somma indicata negli articoli. La notizia di una mega spedizione di deputati regionali, quindi, è completamente destituita di fondamento, tanto che l’Ars ha già proceduto ad adire le vie legali nei confronti di coloro che hanno diffuso l’informazione. La mia presenza in Qatar – su invito esplicito dello sceicco Ali Bin Thamer al Thani, membro della famiglia reale, che nel giugno dello scorso anno era stato a Palermo – è stata motivata dall’enorme interesse degli arabi per le eccellenze siciliane, per le iniziative promosse dalla Fondazione Federico II (della quale sono anche il presidente) che gestisce i servizi culturali relativi al Palazzo Reale e alla Cappella Palatina, di prossimo inserimento nel circuito Unesco come patrimonio dell’Umanità. E’ evidente, quindi, che la partecipazione a un evento come ‘Brand Italy’ rientra tra le attività istituzionali di promozione del proprio territorio, con l’obiettivo di mettere in contatto potenziali investitori con le nostre migliori realtà produttive (ecco anche il perché della presenza del presidente della Commissione parlamentare competente). Attività che, certamente, al contrario di quanto sostenuto da Paragone non si può fare stando comodamente seduti sulla proprio poltrona in Sicilia. Per quanto riguarda i risultati del ‘Brand Italy’ potrà consultare il report finale (http://www.branditalyqatar.com/wp-content/uploads/2015/02/Final-Registration-Report-brand-italy-2014.pdf) realizzato dagli organizzatori. Certo di avere soddisfatto la sua richiesta, voglia gradire i miei più cordiali saluti”.