Gli appostamenti e gli spari |Il film della folle notte in via Cavour - Live Sicilia

Gli appostamenti e gli spari |Il film della folle notte in via Cavour

Il luogo della sparatoria in via Cavour a Palermo

La sezione Antirapina della Squadra mobile ha analizzato i fotogrammi di 17 telecamere (clicca qui per guardare il video). In manette sono finite tre persone: Alessandro Bertolino, Antonio Randazzo, Alessandra La Targia.

PALERMO – Era stato organizzato tutto alla perfezione. Poi, la situazione è sfuggita di mano ai rapinatori. Forse perché preso dal panico o impaurito per la reazione della vittima, uno di loro gli ha esploso contro tre colpi di pistola. Il carabiniere in congedo è vivo per miracolo.

La folle notte del 5 ottobre scorso, in via Cavour, è stata filmata da 17 telecamere dei negozi (clicca qui per guardare il video). Un Grande Fratello vigila su una delle zone più frequentate della movida palermitana. Migliaia di fotogrammi sono stati visionati e analizzati dai poliziotti della sezione Antirapina della Squadra mobile e in manette sono finite tre persone: Alessandro Bertolino, Antonio Randazzo, Alessandra La Targia. I loro nomi si aggiungono a quello del tunisino Anes Boukadida, già arrestato nei mesi scorsi.

Il piano della rapina diventa operativo 34 minuti dopo la mezzanotte del 5 ottobre. Alessandro Bertolino e Antonino Randazzo vengono filmati dentro la sala giochi di via Cavour. Vi rimangono dentro per 17 minuti nel corso dei quali studiano le mosse dell’ex carabiniere che in quel momento sta vincendo al videopoker. Un’ora dopo all’interno dell’Alex Pub di via Spinuzza (la licenza è intestata alla madre di Alessandro Bertolino ndr) le telecamere riprendono l’arrivo di Antonino Randazzo e Alessandro La Targia. Parlano con Bertolino.

È  il via ad una serie di spostamenti e sopralluoghi. Intorno alle quattro della notte parte la fase operativa. Randazzo si piazza all’incrocio fra via Cavour e via Maqueda. È un ottimo punto di osservazione dei movimenti del carabiniere in congedo. La Targia si posiziona piazza prima vicino alla macchina della vittima e poi si sposta nella strada adiacente. Anes Boukadida, il tunisino che sarà arrestato poco tempo dopo l’aggressione, fa da spola fra i due e Bertolino, che resta in posizione defilata. Fino a quando La Targia si avvicina al giovane che gestisce il pub della madre. Le telecamere lo immortalano mentre si infila qualcosa nei pantaloni: si tratterebbe della pistola usata per la rapina. Nel frattempo Boukadida si posta di fronte la sala Caesar Palace Luxury.

Quando l’ex carabinieri esce dal locale, 23 minuti dopo le 4, La Targia lo insegue fino alla macchina, dove nella concitate fasi per strappargli il borsello (dentro vi sono appena 50 euro) vengono esplosi tre colpi di pistola che raggiungono la vittima. Poi si dà alla fuga.

All’identificazione dei quattro si è arrivati incrociando le immagini con i tabulati telefonici di quella notte. È stato un lavoro complicato. La Targia, ad esempio, avrebbe usato un telefono intestato ad una terza persona. I poliziotti della sezione Antirapina lo hanno identificato perché con quello stesso telefono aveva prenotato alcune visite dal dentista. I tre arrestati hanno volti conosciuti alle forze dell’ordine. Bertolino ha precedenti penali per lesioni, mentre Randazzo e La Targia sono già stati indagati per rapina. Randazzo, inoltre, fa pure il parcheggiatore abusivo in piazza Spinuzza. Il tunisino, invece, è senza fissa dimora e vive di espedienti.


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