PALERMO – Compiono 18 anni i lavori mai portati a termine della scuola elementare Cavallari di Palermo. E a festeggiare “la maggiore età della disamministrazione locale” c’erano i deputati regionali e nazionali del Movimento 5 stelle che simbolicamente, insieme a una decina di cittadini, hanno innalzato tra le strade del quartiere una torta in polistirolo e stappato una bottiglia di spumante.
“Insegno in questa scuola da 17 anni e vi assicuro che i genitori non riescono più a sopportare le bugie e le promesse dell’amministrazione – ha raccontato Laura Muratore, vicepreside e insegnante della scuola Cavallari – Tanti bambini si trovano all’interno del plesso “Diaz Vecchio”, all’interno del quale manca una palestra. Noi insegnanti ci prendiamo tutte le responsabilità quando li facciamo uscire dalla scuola e li portiamo nel cortile del plesso didattico principale”.
Sdegno ma nessun segno di demoralizzazione nelle parole di Chiara Di Benedetto, deputata del Movimento 5 stelle, che ha presentato un esposto per danno erariale contro l’amministrazione inadempiente. E la deputata denuncia anche l’impossibilità di accesso ai documenti: “Le delibere del 1997 non sono più reperibili on line e ho chiesto di poter accedere agli atti. Una situazione davvero incredibile, poiché non c’è solo la difficoltà di accedere agli spazi scolastici, come in questo caso, ma anche di accedere a pratiche e documenti che dovrebbero essere pubblici”.
“Nella mia scuola non c’è nessun disabile, mancano le scale d’emergenza, non c’è nemmeno una palestra e mancano aule computer”, scrisse nel 2011 uno degli alunni della scuola Cavallari. Ma la situazione, nonostante le frequenti lamentele di insegnanti e studenti, non sembra essere migliorata di una virgola. Oggi la scuola Cavallari di Via Giafar, nel quartiere Brancaccio, è ancora incompiuta e nessun passo avanti è stato fatto per riaprirla agli studenti. I lavori sarebbero dovuti iniziare nella notte dei tempi, ovvero nel 1997, ma da quell’anno solo tanto disinteresse misto ad atti di vandalismo.
Il progetto iniziale prevedeva la trasformazione totale di uno dei quattro plessi, con la creazione di dodici aule, una palestra, una mensa e dei laboratori dedicati al doposcuola. Nel 2008 la scuola venne occupata abusivamente da famiglie di sfrattati che la vandalizzarono. Soffitti e impianti elettrici distrutti, tubi sradicati e bagni derubati dei sanitari: fu questo il risultato dell’occupazione abusiva degli edifici che avrebbero dovuto essere destinati ai bambini.
Nel 2012 il Comune decise di iniziare nuovamente i lavori alla scuola Cavallari, stanziando 400 mila euro e cambiando parzialmente il progetto iniziale: non più dodici aule ma solamente sei. Nel 2014 la ditta che vinse l’appalto si rese conto che i 400 mila euro destinati alla ricostruzione del plesso erano realmente insufficienti, il che causò uno stop dei lavori. Nonostante tutto, l’assessore all’edilizia scolastica del Comune di Palermo, Emilio Arcuri, rassicurò i cittadini promettendo che la scuola sarebbe stata ultimata e aperta al pubblico nel settembre del 2015. Ovvero fra un mese esatto.
LA NOTA DEL COMUNE
“Ringraziamo chi ci aiuta a ricordare che dal 2007 al 2012 nessun intervento di manutenzione nelle scuole cittadine è stato fatto dall’Amministrazione comunale e che in alcuni casi, come quello del plesso Giafar della scuola Cavallari, i lavori erano stati avviati dalla precedente Amministrazione “Orlando”, poi abbandonati per essere ripresi dalla nuova Amministrazione “Orlando”. Un segno, uno dei tanti, dell’abbandono in cui la città è piombata dal 2000 in poi e della sciatteria amministrativa che ha contraddistinto un decennio di storia di questa città”. Lo dichiaraNO il Sindaco Leoluca Orlando e il vice Emilio Arcuri, “ringraziando” gli esponenti del M5S che oggi hanno inscenato una manifestazione di fronte il plesso scolastico di via Giafar. “Questa iniziativa – concludono Orlando e Arcuri – ci permette anche di ricordare gli oltre 15 milioni di euro di lavori da noi avviati, spesso già conclusi o in fase di conclusione o affidamento”.