SCIACCA – C’è voluta oltre una settimana. Ma alla fine l’attività nella sala operatoria dell’ospedale Giovanni Paolo II di Sciacca è tornata alla normalità. Da giorni, infatti, la mancanza di medici anestesisti ha limitato gli interventi alle sole emergenze. L’azienda sanitaria provinciale ha fatto sapere che il manager Salvatore Lucio Ficarra ha disposto con atto urgente “la rimodulazione dei servizi e delle attività sanitarie fra gli ospedali di Sciacca e di Ribera” in modo da garantire “da subito la continuità delle attività operatorie presso il nosocomio saccense”. Insomma, a Sciacca i medici anestesisti arriveranno dal vicino ospedale crispino Fratelli Parlapiano. Una soluzione che la stessa Asp ammette essere temporanea, che consente soltanto “di tamponare lo stato di bisogno funzionale e operativo” del Giovanni Paolo II. E di arginare le difficoltà provocate da carenze d’organico definite “momentanee”, in attesa “del previsto aumento d’organico che sarà garantito dallo sblocco regionale delle procedure concorsuali”.
L’azienda sanitaria tenta, poi, di minimizzare i disagi causati dal blocco degli interventi programmati, parlando di un provvedimento “con cui si fuga il dubbio circa la paventata sospensione dell’attività operatoria”. Sospensione per la quale il Comitato civico per la Sanità, che si è recentemente costituito a Sciacca, si è detto pronto a denunciare l’Asp di Agrigento per interruzione di pubblico servizio.