PALERMO – Era l’incubo dei bagnanti di Mondello, specie se donne sole o bambini. Oggi la polizia ha identificato il presunto autore di una lunga scia di furti e rapine messe a segno tra il 24 agosto e il 16 settembre. Si tratta di Massimiliano Sidoti, incensurato di 32 anni residente nel quartiere Arenella di Palermo, per il quale il Gip del Tribunale di Palermo Fabrizio La Cascia ha emesso un ordine di custodia cautelare ai domiciliari su richiesta del pubblico ministero Daniele Sansone. A finire nei guai anche la convivente di Sidoti che dovrà rispondere del reato di ricettazione e dovrà attenersi alla misura cautelare dell’obbligo di dimora nel comune di Palermo.
Il breve lasso di tempo intercorso tra il 24 agosto ed il 16 settembre scorsi sarebbe stato sufficiente a Sidoti per seminare il panico tra bagnanti e passanti della frazione balneare palermitana, letteralmente sferzata da furti e rapine in diverse ore del giorno e della sera. Ai poliziotti del commissariato Mondello, che sin da subito si misero sulle tracce del responsabile di furti e rapine, non sfuggì come una seconda importante distinzione fosse legata anche all’orario dei reati: di mattina si registravano furti in spiaggia, la sera rapine violente a donne, probabilmente seguite e colte di sorpresa quando erano da sole o in compagnia dei piccoli figli e minacciate addirittura con un pistola, presumibilmente giocattolo. In questi mesi, i poliziotti hanno lavorato giorno e notte, in stretta sinergia con i colleghi del gabinetto regionale di polizia scientifica. Hanno effettuato screening di pregiudicati, sviluppando descrizioni da parte delle vittime del loro assalitore, frammenti di filmati ottenuti dalle telecamere che avevano ripreso stralci di rapine e frammenti alfanumerici di targhe di vetture utilizzate per compiere i blitz. Un lavoro ancor più difficoltoso, con il senno del poi, alla luce della circostanza che Sidoti non fosse pregiudicato e quindi non fosse conosciuto dalle forze dell’ordine per precedenti reati.
Gli esiti delle indagini hanno, comunque, convinto i poliziotti che, almeno, sette rapine e cinque furti, fossero da addebitare ad un unico responsabile, per altro entrato in azione quasi sempre con una pistola, che si riteneva giocattolo, nei confronti di donne di ceto benestante che venivano private di borse griffate, portafogli, tablet e cellulari. Una accelerata decisiva alle indagini è giunta quando gli agenti hanno ritrovato, a ridosso dell’ennesima aggressione subita da una donna, la borsa sottratta dal malvivente e già messa in vendita su un noto sito di vendite on line. I poliziotti, celando la loro reale identità, hanno contattato il proponente ed hanno finto interesse, tanto da organizzare un incontro per la compravendita. Il piano è andato in porto ed è servito a cogliere sul fatto Sidoti e la convivente che hanno ammesso le loro responsabilità. Nella stessa circostanza, nella disponibilità di Sidoti è stata rinvenuta la pistola giocattolo presumibilmente utilizzata per minacciare le vittime ed utilizzata nel corso di quasi tutte le rapine.
E’ stato possibile attribuire a Sidoti la commissione di sette rapine e cinque furti ed alla convivente il reato di ricettazione di una lunga serie di “articoli” provento di numerosi aggressioni, ad opera del convivente. E’ plausibile che la donna abbia fornito anche complicità, supporto logistico, e sostegno materiale e morale al convivente. La polizia di invita chiunque sia stato vittima di analoghi reati ed abbia riconosciuto in fotografia Sidoti a contattare i poliziotti del commissariato Mondello, allo 091-6845611.