Non è uno scherzo. Insomma, sarebbe – almeno nelle intenzioni – una cosa seria: una componente chimica utilizzata per preparare le patatine fritte sarebbe utilissima per curare la calvizie. Tutto nasce grazie agli scienziati della Yokohama National University: il loro studio, pubblicato sulla rivista “Biomaterials”, si è incentrato sul dimetilpolisilossano, permeabile all’ossigeno: si tratta – per chi mastica di scienza – di un componente utilizzato nell’olio da frittura, che consente una maggiore stabilità termica e agisce come antischiuma, usato – parrebbe, da quanto si legge in giro – anche nelle patatine fritte di Mc Donald’s.
I ricercatori lo hanno iniettato nei topi e hanno osservato come questo riuscisse a stimolare la produzione di oltre 5000 germi del follicolo pilifero. Un rimedio per la calvizie? Chissà. Però le patatine sono già buone così. Ah, non vanno messe in testa…