Rendiconti, bufera sul Comune | "Orlando deve dimettersi" - Live Sicilia

Rendiconti, bufera sul Comune | “Orlando deve dimettersi”

Le reazioni politiche alle bacchettate dei magistrati contabili sui conti di Palazzo delle Aquile.

Palermo
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PALERMO – “Le dimissioni del sindaco, con il durissimo responso della Corte dei Conti sul Comune di Palermo, risultano non più prorogabili”. Lo dicono in una nota i consiglieri comunali del MoVimento 5 Stelle, Ugo Forello, Giulia Argiroffi, Concetta Amella, Viviana Lo Monaco e Antonino Randazzo. “Sono gravi e inaccettabili le irregolarità che l’amministrazione avrebbe commesso e che hanno ripetutamente alterato i risultati economico-finanziari del Comune – affermano – Talmente gravi che gli atti sono stati trasmessi al Mef e alla Procura della Corte dei Conti. Circostanza forse ancora più inquietante: alcune irregolarità, inoltre, sarebbero state riproposte dal Sindaco nella proposta di rendiconto 2017, approvata giovedì scorso dalla Giunta. In merito, il MoVimento 5 Stelle aveva già formalmente diffidato, senza successo, il Sindaco sull’alterazione del risultato dei residui passivi. Adesso ci rivolgeremo alla Corte dei Conti. La verità è che il Comune è già strutturalmente deficitario e l’amministrazione sta cercando di celare tale evidenza ai cittadini palermitani. Tutto ciò è inaccettabile. Orlando vada via e si commissari immediatamente il Comune”.

“Come ormai sosteniamo da mesi il Comune è in evidente deficit strutturale e le controllate sull’orlo del baratro! A sancirlo è l’ultima tegola che arriva oggi dalla Corte dei Conti”. Così Fabrizio Ferrandelli, capo dell’opposizione in Consiglio comunale. “Orlando e la sua giunta hanno fallito e noi li richiamiamo alle responsabilità politiche di questi ultimi sei anni di gestione ribadendo la richiesta di dimissioni – dice Ferrandelli – C’è il futuro della città a cui guardare e le prossime generazioni da non compromettere ulteriormente. Oggi è più evidente che mai il fatto che la nostra non era propaganda politica, ma consapevolezza della gestione economica-finanziaria del Sindaco. Sono pronto, qualora Orlando continuasse a fregarsene davanti l’evidenza e non volesse dimettersi, e credo di averne dato dimostrazione, rimettendo il mio mandato da parlamentare regionale nel 2015, a recarmi dal notaio e a rassegnare il mio mandato insieme a tutti gli altri consiglieri comunali necessari al decadimento del consiglio – conclude Ferrandelli – per dare un ulteriore freno a questa amministrazione che è una sciagura per Palermo e ha fatto dimenticare perfino quanto di buono era stata capace di fare anni addietro”.

“Dopo i rilievi del Mef alcuni mesi or sono – dice Sabriana Figuccia – il Sindaco Orlando aveva urlato in Consiglio comunale, parlando di disegno diabolico contro la sua amministrazione. Non so adesso chi o cosa chiamerà in causa per tentare di giustificare il proprio operato e non di fronte ad uno o più consiglieri, di maggioranza o di opposizione che siano, ma di fronte ai magistrati contabili, che hanno annunciato di volere inviare le carte alla Procura della Corte dei Conti. Troppe anomalie e per di più, pare anche reiterate nel tempo non hanno convinto i magistrati e malgrado il professore sia uso rinviare al mittente ogni osservazione al suo operato come se tutti fossimo “nemici ra cuntintizza” oggi ci troviamo di fronte alla dura realtà, che forse adesso persino il Sindaco per tutte le stagioni, non potrà fare a meno di vedere”.

“La delibera della Corte dei Conti è una bocciatura totale della situazione economica finanziaria del comune di Palermo – dice il capogruppo Fi Giulio Tantillo – Sono 100 pagine di rilievi e profili di criticità anche gravi. Il Sindaco venga con urgenza a riferire in aula, perché la città ha il diritto di sapere. Sul tetto del comune meglio alzare la bandiera bianca e tornare al voto. Nessuno pensi di scaricare sulla passata amministrazione le colpe di questo disastro, perché una cosa è certa i conti del Comune di Palermo alla data del 2012 erano in ordine, anzi registravano un avanzo di alcuni milioni di euro . È tempo di cambiare si torni alle urne e il popolo sovrano decida a chi affidare la guida di una delle città più belle d’Europa, Palermo”.


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