PALERMO – “Siamo tutti sulla stessa barca”. E’ questo il titolo dell’iniziativa della missione “Speranza e Carità”, realizzata stamattina a Palermo. Insieme a frate Biagio Conte, nella chiesa “Casa di preghiera per tutti i popoli” di via Decollati, i sorrisi dei bambini di vari paesi che hanno inscenato il viaggio in mare di un gruppo di profughi. Muovendosi dentro una barchetta ricavata dagli scatoloni, i piccoli – di età compresa fra i tre e i quattordici anni – sono partiti dal cortile della chiesa e hanno attraversato tutta la navata centrale, fino all’altare. Ad aspettarli c’era frate Biagio, che ha ascoltato le loro supplichevoli richieste: “Diamogli da mangiare, da bere e da vestire. Ospitiamoli“.
Il missionario è poi entrato nella barchetta ripetendo più volte lo slogan che ha dato il titolo alla manifestazione: “Siamo tutti sulla stessa barca, anche noi italiani ed europei abbiamo bisogno di aiuto”. Continuo il riferimento alle parole di Papa Francesco e alla sua imminente visita a Palermo: “Mi piace fare mia una frase del nostro pontefice, meno muri e più ponti“.
E sempre in vista del viaggio di Francesco nel capoluogo siciliano, è intervenuto anche l’arcivescovo di Palermo, Corrado Lorefice, giunto inaspettatamente alla manifestazione di stamattina. “Una visita inattesa” , esclamavano in tanti, in un mix di gioia ed emozione, particolarmente tangibili sul volto di Biagio Conte.
“Dobbiamo dare un messaggio a tutto il mondo – ha affermato Lorefice – che il 15 settembre si riverserà nella nostra città. Papa Francesco viene qui, proprio all’interno della missione “Speranza e Carità”, proprio per sottolineare il suo impegno nell’accoglienza e nella solidarietà. Il nome di questo posto – ha concluso l’arcivescovo – è già tutto un programma perché la speranza passa sempre e comunque attraverso l’accoglienza e il riconoscimento dell’altro”.
