Le avevano assicurato che quel mix di sostanze composto anche di tranquillanti e pasticche era solo metadone. Dall’ordinanza con cui il gip ha disposto il carcere per i 3 fermati per l’omicidio di Desirèe Mariottini, emerge che la giovane, in crisi di astinenza, è stata indotta dagli arrestati ad assumere le sostanze ‘facendole credere che si trattasse solo di metadone’. Ma la miscela ‘mortale’ era composta da psicotropi che le hanno fatto perdere ‘la capacità di reazione’ consentendo agli indagati di usarle violenza.
L’esame del Dna chiarirà se anche altri l’hanno abusata. Intanto, si indaga sulla rete di pusher che riforniva gli immigrati. Non è escluso ci siano italiani. Come quello che, secondo alcuni testimoni, avrebbe ceduto parte della droga ai 4 arrestati.