L’ultima foto sul suo profilo, più di un mese fa. Un sorriso da dolce e determinata guerriera. E il messaggio, con la compartecipazione del cane Totò: “Io e Totò unite contro l’afa e dalle vostre parti come va? Vi bacio tutti tutti tutti!”.
Era già un fruscio del sipario che calava sulla vita di Nadia Toffa. Le volevamo bene come si vuole bene a una amica, a una parente. No, non perché era un personaggio. Perché era una persona. E comunicava una lieve serenità che la rendeva di famiglia. Renato Zero ha scritto sulla sua pagina Facebook: “Grazie a Dio sei nata. Ti sei fatta conoscere ed amare. Per fortuna guerriera e testarda. Bella al punto di avere irritato persino la morte, che ora ti piange anche lei. E sicuramente adesso ti starà chiedendo perdono, per non averti risparmiata… Raccogli anche il mio abbraccio, fatto di rispettoso silenzio e di chiassosa gratitudine. Vivici ancora intorno e dentro dolcissima sorella!”.
E tantissimi sono i commenti social che oltrepassano la semplice commemorazione e che testimoniano una vicinanza sincera: “Il tuo coraggio: come esempio senza volerlo essere per forza, come modo – leggero – di concepire la vita, come tesoro espresso con la simpatia e senza il peso insopportabile della solennità”. “Chi è amato non conosce morte, perché l’amore è immortalità, o meglio, è sostanza divina. Chi ama non conosce morte, perché l’amore fa rinascere la vita nella divinità. (Emily Dickinson)”. “E quando ho saputo la notizia mi sono ritrovata a piangere e singhiozzare e non mi era mai capitato di piangere per una persona che non conoscevo …ma oramai tu eri nelle nostre case e nelle nostre vite”.
Parole che non si fermano, che aumentano, che chiamano, ma non ci sarà risposta. Il sipario è qui con la sua ombra. Dolce Nadia, quanto ci costa, come è duro dirti addio.