“Nei primi dodici mesi la coalizione di governo si e’ mostrata divisa su tutto, e’ stato il festival degli insulti quotidiani. Lombardo deve essere in grado di indicare rapidamente una svolta per la Sicilia: serve un governo che governi, oppure e’ meglio chiuderla qui, non puo’ pensare di galleggiare per altri quattro anni. Anche perche’ dopo le europee nel centrodestra nulla sara’ piu’ come prima, e il Pd non potra’ stare alla finestra a guardare”. Lo ha detto Antonello Cracolici, presidente del gruppo Pd all’Ars, che oggi ha organizzato un incontro pubblico a Palermo per “raccontare un anno di opposizione all’Ars”.
“Le elezioni europee – ha aggiunto Cracolici – rappresentano per il Pdl il tentativo di ‘chiudere la partita’: nazionalmente con l’intento di affermare il ‘pensiero unico berlusconiano’, in Sicilia per dimostrare di essere gli unici padroni della regione e di poter fare a meno degli attuali alleati. Bisogna ammettere che il Pd oggi appare tramortito, come chi ha preso uno schiaffo e stenta a ritrovare lucidita’. Ma io guardo avanti con fiducia: sono molto orgoglioso del lavoro fatto in questo anno da opposizione all’Ars, anche se credo che non sia stato percepito e conosciuto fino in fondo dai siciliani”.
“In questi dodici mesi – ha proseguito Cracolici – il Pd ha indebolito le certezze del centrodestra, e praticamente non c’e’ stato atto sul quale le nostre proposte non abbiano inciso profondamente. Abbiamo cancellato l’agenzia regionale dei rifiuti, uno dei simboli del cuffarismo; abbiamo riformato gli assessorati; abbiamo ridotto il numero delle aziende sanitarie; abbiamo fortemente voluto la legge regionale antimafia; in commissione abbiamo impresso il nostro marchio sulla riforma dei rifiuti, facendo approvare la previsione di un nuovo piano che soppiantera’ quello di Cuffaro; abbiamo imposto uno stop ai nuovi enti accreditati nella formazione professionale; infine nella finanziaria abbiamo inserito interventi per le passivita’ agricole, per cantieri di lavoro, il piano per l’edilizia. Adesso il vero scontro si giochera’ sui 15 miliardi di fondi per la Sicilia: circa 11 sono quelli comunitari, mentre 4 sono quelli Fas. Rispetto a queste risorse – ha concluso Cracolici – il Pd dovra’ avere due obiettivi: evitare sprechi e ottimizzare gli investimenti”.
All’iniziativa erano presenti i candidati del Pd alle europee Rita Borsellino, Italo Tripi e Giovanni Barbagallo.