MESSINA. Lo hanno rapito a Pomezia e lo hanno condotto fino a Messina per costringere i suoi familiari a restituire un debito di oltre 100mila euro. A finire in manette con l’accusa di concorso in sequestro di persona a scopo di estorsione, otto pregiudicati catanesi: Francesco Cuffari, Gaetano Ferrara, Marco Guerrera, tutti di 29 anni, Simone Guglielmino, 23 anni, Francesco Maurizio Perna, 38 anni, Antonino Ivano Santangelo, 27 anni, Luca Davide Sardo, 26 anni, e Concetto Zanti, 52 anni. Vittima del commando un pasticcere di 63 anni, di origini siciliane, ma residente ormai da anni in provincia di Roma. L’uomo è stato raggiunto fino alla propria abitazione di Torvaianica, frazione di Pomezia, e avvicinato con una scusa da due malviventi che lo hanno costretto, con violenza, a salire a bordo di un’automobile, una Mercedes Classe B, con la quale si sono poi allontanati a tutta velocità seguiti da un’altra vettura. Ma la scena non è sfuggita ad alcuni passanti che hanno subito denunciato l’episodio ai carabinieri.
Grazie all’ausilio delle telecamere installate in zona, i militari della Compagnia di Pomezia hanno compreso che si trattava di un sequestro e, dopo aver individuato tramite le targhe le automobili usate per la fuga, hanno dato il via ad una vasta attività di monitoraggio. Le due vetture, in movimento lungo l’autostrada in direzione sud, sono giunte a Villa San Giovanni in Calabria. Lì si sono aggiunti altri complici giunti a bordo di una terza automobile, una Fiat Punto, su cui è stata trasferita con violenza la vittima. Le tre auto si sono così imbarcate su uno dei traghetti diretti verso la Sicilia. Quando l’imbarcazione ha attraccato i carabinieri hanno deciso di intervenire per liberare l’ostaggio, visibilmente sotto shock e con delle contusioni. Tutti i sequestratori sono stati arrestati e rinchiusi nel carcere di Messina Gazzi. Le indagini sono ancora in corso per stabilire i motivi per i quali è stato contratto un debito così oneroso.

