CATANIA – Tiene ancora banco il traferimento degli uffici Anagrafe a San Leone. Dopo mesi di richieste da una parte e rassicurazioni dall’altra, e nuovi interventi ieri sera, in occasione della seduta di Consiglio comunale, anche Confcommercio interviene sull’argomento, commentando quanto affermato dal vicesindaco Marco Consoli, con delega al Decentramento, in particolare in relazione al futuro del complesso dell’ex convento di Santa Chiara e al mantenimento di alcuni sportelli al pubblico in via Transito, storica sede del centro storico.
“La tesi dell’assessore Consoli, secondo cui le presenze collegate al museo che dovrebbe nascere nel convento di Santa Chiara compenserebbero i cali di affluenza di utenza connesse all’ufficio anagrafe, non ci convince – afferma il vice direttore provinciale di Confcommercio, Francesco Sorbello. Per questo auspichiamo che almeno alcuni servizi dell’ufficio anagrafe restino in via Transito e comunque nel centro cittadino. Un museo – continua – ha una tipologia di affluenza ben diversa da quella di un ufficio anagrafe: quest’ultima è più collegata alle attività mercatali della zona. Secondo noi si dovrebbe trovare una soluzione intermedia. Cosi come riteniamo che un bel museo abbia nel sito in questione una sede prestigiosa, riteniamo anche utile che alcuni servizi dell’ufficio anagrafe restino in centro, o nella sede di via Transito o in altra ma sempre in centro: tra essi certamente il servizio certificazioni, carte identità e stranieri, così come la sala matrimoni.
Tutti servizi che potrebbero convivere anche con il museo che si dovrebbe realizzare. Potrebbero invece essere trasferiti altri servizi dello stesso ufficio, quali l’ufficio statistica, l’ufficio morti o quello elettorale, servizi che hanno una bassa affluenza di pubblico. Riteniamo – continua Sorbello – che alcuni servizi anagrafici di base, rivolti ad una platea più ampia, devono essere a portata di mano dei cittadini, mentre il loro trasferimento in periferia non è certamente comodo per l’utenza. Inoltre il processo di decentramento di uffici e servizi deve rispondere, a nostro avviso, anche alla necessità di mantenere vivo il centro storico e l’area urbana consolidata, zone che vivono grazie alla presenza anche delle attività direzionali pubbliche e private. Attività che fanno da traino al commercio di prossimità e dei beni di largo e generale consumo.
L’insieme di attività direzionali e commerciali rappresentano un formidabile strumento di lotta al degrado urbano. A San Leone, oltre ai servizi anagrafici citati, si potrebbero inoltre trasferire gli uffici per i quali il Comune paga affitti onerosi: primo fra tutti lavori pubblici ma anche altri a bassa affluenza di pubblico. In tutto questo discorso sia chiaro il nostro obiettivo: non vogliamo che pian pianino, togliendo oggi un ufficio e domani un altro, si depotenzia il centro storico”.