CATANIA – 10 agosto 2013 – 10 agosto 2014. Un anniversario di morte. Nell’alba che anticipa la notte più magica dell’anno, quella di San Lorenzo, lo scorso anno le onde del mare portarono sulla spiaggia di Catania sei cadaveri. La foto delle sei salme allineate sulla battigia della playa fecero il giro del mondo, ma fu solo l’inizio. Solo un soffio, un alito del vento di tragedia che ha invaso il canale di Sicilia: una mattanza di essere umani che ha trasformato il Mediterraneo in un cimitero marino. Catania, Sampieri, Lampedusa. Migliaia di vittime.
Quel giorno siamo andati su quella spiaggia, a respirare morte ma anche a raccontare la speranza di chi era sopravvissuto. Ci eravamo illusi che una storia di cronaca come questa, Catania non l’avrebbe mai raccontata, ed invece anche il Liotru è diventato porto di speranza e terra dove seppellire nuove tombe. Non più solo Pozzallo o Siracusa, le organizzazioni criminali hanno tracciato nuovi itinerari per poter sfuggire alle intercettazioni delle forze militari in campo. E nonostante migliaia di dollari in tasca, questi “scafisti” non hanno nemmeno la dignità di approdare in sicurezza.
Dodici mesi. Sei morti. Che non restino semplici numeri. Domani è stato programmato un evento commemorativo. “Alle 10 al lido Verde della Plaja – recita un comunicato stampa – l’Amministrazione comunale rappresentata dal vicesindaco Marco Consoli, ricorderà con una targa, la morte dei sei migranti i cui corpi furono restituiti dal mare proprio nella battigia dello stabilimento balneare, il 10 agosto 2013”. Un’iniziativa nata dalla proposta della Comunità di Sant’Egidio, che vuole con questa celebrazione “ricordare le vittime di ogni sbarco e anche l’umanità dei siciliani, in particolare dei più giovani, mostrata il 10 Agosto 2013 ed in tutti gli eventi analoghi”.
Quel giorno, infatti, abbiamo conosciuto anche un nuovo volto di Catania e della Sicilia. Ieri terra di migranti, oggi isola dell’accoglienza.
