CATANIA – L’appello al Presidente Napolitano dei lavoratori Aligrup.
“Siamo lavoratori della ditta Aligrup S.p.a. con sede in S.Giovanni La Punta (CT), società che fatturava 300 milioni di euro, definita da tutti gli operatori del settore un fiore all’occhiello della GDO nazionale, ed attualmente in liquidazione con Concordato Preventivo omologato dal Tribunale di Catania . Con questa lettera La interpelliamo, nella certezza che venga finalmente ascoltato il grido disperato, di chi si trova schiacciato dall’inoperoso silenzio di coloro che hanno avuto un ruolo decisionale nella drammatica vicenda che ha colpito la nostra azienda . Come tante volte ribadito, al Presidente della Regione, ai Ministri del Lavoro e Politiche Sociali, dello Sviluppo Economico, degli Interni, ai prefetti di tutte le Provincie interessate, nonché alle varie Enti Istituzionali locali, noi rivendichiamo con dignità il diritto al lavoro che deve riguardare tutti gli esseri umani di buona volontà , che vogliono e devono assicurare un futuro alle proprie famiglie.
All’inizio della nostra lotta eravamo 1500 lavoratori, ma lo smembramento della struttura organizzativa dell’azienda (composta da 52 tra ipermercati e supermercati dislocati in 6 provincie siciliane, il centro direzionale con oltre 100 dipendenti), e la “non” acquisizione dell’intera azienda da parte di un unico operatore, ha lasciato senza speranze ancora circa 600 lavoratori, alcuni dopo 10, 20 o 30 anni di sacrifici e soddisfazioni per aver dato, anche, un minimo contributo alla crescita della propria azienda . Tali lavoratori sono ad oggi in CIGS che si concluderà il 17 marzo p.v., ma questo Comitato , come previsto dalle normative vigenti in materia, ha chiesto all’azienda la proroga di mesi 6 della Cassa Integrazione, sebbene ad oggi non definita . Concludendo, facciamo appello a Lei , On. Presidente della Repubblica, sicuramente animato da profondo “senso di giustizia sociale” , affinché si possa trovare una soluzione condivisa da tutti (Istituzioni Nazionale e Regionali, OO.SS. ecc.) con le modalità e gli strumenti che le normative, anche in deroga, consentono di applicare per ridare la dignità, colpevolmente calpestata da tanti, ed essere detentori di un posto di lavoro . Certi che la Sua solidarietà, pur in questo gravissimo momento di crisi, si tramuti in un deciso impulso affinchè la nostra triste vicenda abbia uno sbocco positivo, nell’interesse, da ritenersi “PUBBLICO”, di centinaia di famiglie, cogliamo l’occasione per inviaLe un cordiale saluto .