Il discorso alla città |Il rinnovo delle promesse - Live Sicilia

Il discorso alla città |Il rinnovo delle promesse

Pubblichiamo il "discorso alla città" pronunciato questo pomeriggio in piazza Università dall'Arcivescovo di Catania mons. Salvatore Gristina.

Mons. Gristina
di
8 min di lettura

CATANIA – Pubblichiamo il discorso alla città dell’Arcivescovo mons. Salvatore Gristina questo pomeriggio in piazza Università. Dopo il discorso, il rinnovo delle promesse battesimali

V – Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.

T – Amen.

V – La pace sia con voi.

T – E con il tuo spirito.

Vengono introdotti attraverso il cordone alcuni segni della fede accompagnati da didascalie

A significare il momento particolare che stiamo vivendo e l’invito che ci sarà rivolto dal nostro Vescovo a rinnovare le promesse del nostro Battesimo, vengono ora portati, lungo il cordone, alcuni segni della fede:

Il Crocifisso, segno della nostra fede che in Cristo morto e risorto trova il suo compimento.

Il Cero Pasquale simbolo di Cristo Risorto. La luce che promana dal cero illumini i nostri cuori e orienti le scelte della nostra vita.

Il Vangelo, su cui si poggia la nostra testimonianza. Il Vangelo è Cristo ed è Lui che dobbiamo annunciare.

L’Acqua battesimale sta ad indicare la morte al peccato per risorgere a vita nuova in Cristo, per opera della SS. Trinità.

L’Olio assimila il cristiano a Cristo stesso, l’Unto del Signore.

Il Pane e Vino, simboli visibili che attraverso lo Spirito Santo diventano il Corpo e il Sangue di Cristo, nostro celeste nutrimento.

L’Incenso segno della nostra preghiera che come profumo soave sale al Padre.

 

Lettura Biblica

Dal Libro dell’Apocalisse di S. Giovanni Apostolo (Ap 7, 14-17)

Essi sono coloro che sono passati attraverso la grande tribolazione e hanno lavato le loro vesti rendendole candide col sangue dell’Agnello. Per questo stanno davanti al trono di Dio e gli prestano servizio giorno e notte nel suo santuario; e Colui che siede sul trono stenderà la sua tenda sopra di loro. Non avranno più fame, né avranno più sete, né li colpirà il sole, né arsura di sorta, perché l’Agnello che sta in mezzo al trono sarà il loro pastore e li guiderà alle fonti delle acque della vita. E Dio tergerà ogni lacrima dai loro occhi. (Sal 22, 2; Ez 34, 23; Is 25, 8).

Omelia dell’Arcivescovo

Fratelli e sorelle presenti in questa bella piazza di Catania, a voi tutti un affettuoso saluto nel Signore.

1. Siamo qui attorno alle venerate reliquie di S. Agata vicino ai luoghi dove la nostra Patrona rese coraggiosa testimonianza a Cristo.

Qui Agata concludeva la vita terrena ed entrava nella casa del Padre, nella condizione descritta nelle parole dell’Apocalisse che abbiamo appena ascoltato. Come sappiamo, l’Apocalisse è l’ultimo libro della Bibbia, un testo affascinante e allo stesso tempo difficile; per leggerlo bisogna essere aiutati da buoni sussidi ed evitare di attribuire a quelle pagine significati estranei e perfino strani.

L’Autore del libro, S. Giovanni Apostolo, intende con tali parole confortare ed incoraggiare i cristiani del suo tempo, ma anche di ogni periodo della storia, nel resistere alle persecuzioni e alle difficoltà che i veri discepoli di Gesù sperimentano sempre.

Tali difficoltà sono chiamate “la grande tribolazione” e i santi, soprattutto i martiri, l’hanno attraversata con la forza della fede perché hanno creduto nell’amore di Gesù Crocifisso e risorto e sono stati da lui purificati: “hanno lavato le loro vesti rendendole candite nel sangue dell’Agnello”.

2. Tra i martiri noi onoriamo in modo speciale la nostra concittadina S. Agata. La vediamo nella gloria, “davanti al trono di Dio”, nella beatitudine eterna.

Questo non rende la nostra Patrona lontana da noi; al contrario, la sentiamo vicina e percepiamo in modo straordinario la Sua presenza. Anche Agata, come tutti gli altri Santi Martiri, in cielo ha la gioia di sperimentare la verità delle ultime parole del brano dell’Apocalisse che abbiamo ascoltato: “E Dio tergerà ogni lacrima dai loro occhi”.

Consolata eternamente da Gesù, Agata vede le lacrime che spesso rigano il nostro volto, lacrime di persone offese nella loro dignità umana e cristiana, lacrime di persone sofferenti e abbandonate, lacrime di persone che sono preoccupate per il lavoro che non trovano o che può diventare precario, lacrime di genitori, e particolarmente di mamme, che soffrono per le scelte fatte dai figli o per la loro lontananza fisica e psicologica. Tante lacrime che il Signore vede, consola e che asciugherà totalmente alla fine. Lacrime che affida anche ad Agata e a noi stessi perché le asciughiamo come possiamo con la nostra solidarietà e carità cristiana.

3. Agata è in cielo e vi è giunta attraverso la grande tribolazione del Martirio. Chiediamoci: da dove è iniziato il cammino di Agata? Certamente dalla famiglia e dalla comunità ecclesiale del suo tempo che hanno chiesto per Lei il dono della vita nuova che Dio ci elargisce attraverso il Battesimo e gli altri Sacramenti. La stragrande maggioranza fra noi ha ricevuto come Agata il dono del Battesimo che ci fa nascere alla vita nuova in Cristo, ci rende figli adottivi del Padre, tempio dello Spirito Santo, ci incorpora alla Chiesa e ci abilita a ricevere gli altri sacramenti.

In occasione del Battesimo l’adulto, o i genitori e padrini se si tratta di un bambino, assumono degli impegni, noti come promesse battesimali. Esse si articolano in due parti: rinunzia a satana e alle sue opere, professione di fede nella Trinità Santissima.

Agata è rimasta sempre fedele alle promesse battesimali. Nella Messa in suo onore la ricordiamo in questi termini: “né atterrita da minacce, né piegate da tormenti, ella vinse ogni assalto del maligno, fedele sempre a te, Signore Dio”.

Ecco perché ammiriamo ed amiamo Sant’Agata e siamo fieri di essere suoi devoti. Agata accoglie la nostra devozione e ci chiede di trasformarla in imitazione della sua fedeltà al Battesimo.

Per questo noi adesso rinnoviamo le promesse del nostro battesimo e lo facciamo con particolare gioia in questo Anno della Fede che stiamo celebrando.

Mi piace ripetere anche adesso quanto ho scritto in occasione della festa di Sant’Agata di quest’anno: “Catania ha tutto da guadagnare se i cristiani che vi dimorano rinunziano al peccato e alle seduzioni del male per non lasciarsi da essi dominare e per vivere nella libertà dei figli di Dio. Quanta violenza, quanti cattivi comportamenti, quanta corruzione sparirebbero dal nostro ambiente. E saranno certamente di grande benedizione per la nostra Città le persone che vivono coerentemente la propria fede nella Santissima Trinità”.

Questo è il significato del gesto che adesso compiamo. Lo offriamo al Signore tramite l’intercessione di Sant’Agata, affinché, rinnovando le promesse del nostro Battesimo, si rinnovi pienamente la nostra esistenza quotidiana.

Così sia per tutti noi.

 

X Salvatore Gristina

 

Promesse Battesimali

Fratelli e Sorelle carissimi, per mezzo del battesimo siamo divenuti partecipi del mistero pasquale del Cristo, siamo stati sepolti insieme con lui nella morte, per risorgere con lui a vita nuova.

Ora, in questi luoghi significativi della fede di S. Agata e del suo amore per Cristo, rinnoviamo le promesse del nostro Battesimo, con le quali un giorno abbiamo rinunziato a satana e alle sue opere e ci siamo impegnati a servire fedelmente Dio nella santa Chiesa cattolica.

V – Rinunciate al peccato, per vivere nella libertà dei figli di Dio?

T – Rinuncio.

V – Rinunciate alle seduzioni del male, per non lasciarvi dominare dal peccato?

T – Rinuncio.

V – Rinunciate a satana, origine e causa di ogni peccato?

T – Rinuncio.

V – Credete in Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra?

T – Credo.

V – Credete in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, che nacque da Maria Vergine, morì e fu sepolto, è risuscitato dai morti e siede alla destra del Padre?

T – Credo.

V – Credete nello Spirito Santo, la Santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne e la vita eterna?

T – Credo.

V – Questa è la nostra fede, questa è la fede della Chiesa, e noi ci gloriamo di professarlo, in Cristo Gesù nostro Signore.

T – Amen.

Aspersione

C – Ravviva in noi, Signore,

nel segno di quest’acqua benedetta,

il ricordo del Battesimo,

e la nostra adesione

a Cristo Signore,

crocifisso e risorto per la nostra salvezza.

T – Amen.

L’Arcivescovo, dal fercolo, asperge il popolo con l’acqua benedetta. Frattanto due sacerdoti lungo il cordone aspergono i fedeli.

Preghiera Litanica

Diciamo insieme: Ascoltaci, o Signore

Raccogli nell’unità la tua Chiesa

Custodisci il nostro Papa Benedetto XVI

Proteggi il nostro Vescovo Salvatore

Guida e sostieni i missionari del Vangelo

Conforta e sostieni i perseguitati per Cristo e per il suo Vangelo

Rivesti della tua carità i sacerdoti

Santifica i religiosi

Custodisci i popoli nella pace

Proteggi la nostra città

Promuovi la giustizia

Custodisci la concordia tra i coniugi

Fa’ che i disoccupati trovino lavoro

Aiuta l’incredulo che vorrebbe credere

Conservaci nella pace

Illumina i giovani

Soccorri i poveri e gli afflitti

Consola e fortifica i sofferenti

 

V – Padre Nostro.

 

V – Sii benedetto, Signore,

per averci dato la compagnia

e l’esempio di S. Agata, vergine e martire;

per la sua preziosa intercessione

donaci la gioia di percorrere con l’audacia

della fede la via santa, che dal fonte battesimale porta alla Gerusalemme celeste.

Per Cristo nostro Signore.

T – Amen.

 

Benedizione


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