CAMPOROTONDO ETNEO – Torna in carcere Vincenzo Guzzetta. Il 39enne pregiudicato catanese ritenuto vicino al clan mafioso Santapaola è stato arrestato dai carabinieri su ordine di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica etnea. Guzzetta ha ancora da scontare una pensa residua di 12 anni ed undici mesi: le accuse ai suoi danni vanno dall’associazione di tipo mafioso a quella finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti ed estorsione. Una attività capace di abbracciare più fronti: dal racket sino al voto elettorale. Tutti fatti commessi a Catania prima del 2001. Un provvedimento che scaturisce dall’operazione “Cassiopea”: blitz del 2002 che aveva visto il Comando provinciale dei carabinieri sbattere in carcere 73 persone ritenute responsabili, come si legge nel rapporto di dieci anni fa, di una attività “dedita alla commissione di una serie indeterminata di delitti contro la persona (quali gli omicidi), contro il patrimonio (quali rapine, furti ed estorsioni) e di delitti di altro genere, nonché all’acquisizione in modo diretto e indiretto del controllo di attività economiche, di appalti e servizi pubblici ed alla realizzazione, comunque, di profitti o vantaggi ingiusti e ad impedire od ostacolare il libero esercizio del voto in occasione delle consultazioni elettorali. Con le aggravanti di essere l’associazione armata e di avere gli associati finanziato le attività economiche di cui avevano assunto il controllo con il profitto dei delitti commessi”.
Tra le estorsioni che sarebbero state messe a segno da Guzzetta, anche quella ai danni di un noto negozio d’abbigliamento di Misterbianco i cui titolari erano stati costretti a pagare un pizzo da 8 milioni delle vecchie lire “rateizzate” in due tranche semestrali.