Sono medici ma non indossano il camice bianco. Si tratta dei dottori che non prestano “assistenza sanitaria” e lavorano negli uffici e non a contatto con i pazienti. Su di loro si abbatte la scure dell’assessore regionale alla Sanità, Massimo Russo, che ha emanato una circolare alle Asp e alle strutture sanitarie siciliane a cui si chiede una ricognizione dei dirigenti medici e veterinari. Secondo l’assessorato, infatti, a loro sarebbe stata corrisposta indebitamente l’indennità di specificità medica: 600 euro in più al mese in busta paga.
L’incremento, secondo la circolare, “deve essere corrisposto esclusivamente a quelle aree professionali della dirigenza medica e veterinaria alle quali sono affidati compiti assistenziali, di diagnosi e cura e di tutela della salute pubblica”.
Levata di scudi dei sindacati dei medici. “E’ l’ultimo colpo di teatro dell’assessore, è a rischio la busta paga di migliaia di dipendenti” dice Renato Costa della Cgil a Repubblica Palermo. “Seguendo il pensiero dell’assessore si adombrerebbero 25 anni di truffa ai danni del servizio sanitario nazionale” replica Angelo Collodoro, vice presidente regionale dell’Ampo Ascoti Fials, a Russo. “Speravamo di poter rinvenire, all’interno del suo scritto, l’indicazione specifica di quale fosse la norma o la sentenza o la brillante tesi dottrinale che ne supportava l’assunto” scrive direttamente a Russo Riccardo Spampinato, segretario regionale del Cimo, che conclude sostenendo che “la circolare è solo frutto della sua brillante intuizione”.