Il boss Giuseppe Mazzaglia, 50 anni, è stato ucciso con diversi colpi di arma da fuoco nel primo pomeriggio a Biancavilla, nel Catanese. L’uomo era ai vertici dell’omonima cosca legata al clan Santapaola di Catania è stato assassinato mentre si trovava all’interno della propria auto in via Carlo Pisacane. A compiere l’omicidio, che gli investigatori ritengono di chiaro stampo mafioso, sarebbero stati due sicari uno dei quali armato di fucile caricato a pallettoni. Sul posto sono presenti polizia e carabinieri. Le indagini sono coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia della Procura della Repubblica di Catania.
Il boss Giuseppe Mazzaglia, 50 anni, ucciso con colpi di arma da fuoco nel primo pomeriggio a Biancavilla, nel Catanese, non sarebbe dovuto essere fuori casa quando è stato assassinato perché era agli arresti domiciliari per furto di energia elettrica, un reato che gli era stato contestato nel gennaio scorso. Mazzaglia, indicato dagli investigatori come ai vertici dell’omonima cosca di Biancavilla legata al clan Santapaola di Catania, è stato assassinato mentre si trovava all’interno della propria auto in via Carlo Pisacane. A compiere l’omicidio, che gli investigatori ritengono di chiaro stampo mafioso, sarebbero stati due sicari uno dei quali armato di fucile caricato a pallettoni che gli ha esploso più colpi al viso da distanza ravvicinata. L’ipotesi maggiormente accreditata è che il delitto sia maturato nell’ambito di una spaccatura che si è aperta tra esponenti della criminalità locale. Mazzaglia in passato è stato arrestato per rapina e spaccio di droga. Le prime contestazioni gli sono state mosse in Germania nel 1983, prima, e nel 1985 dopo. E’ stato più volte indagato per associazione mafiosa. Le indagini sull’omicidio sono affidate dalla squadra mobile della Questura e sono coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia della Procura della Repubblica di Catania.