Walter Zenga non sta fermo. Non vuole stare fermo. Vulcanico e giramondo, ambizioso e carismatico, l’ex portierone dell’Inter ha deciso di rescindere il contratto che lo legava al Palermo. Il primo passo, probabilmente, per cercare un’altra panchina, un’altra avventura, un’altra scommessa.
Onore al lottatore, all’orgoglio del campione. Che tale si considera anche in panchina. Onore all’onestà di chi decide di alzarsi dalla poltrona dorata di chi guadagna (e tanto) senza muovere un dito. Esempio raro, anzi rarissimo. Unico, in un certo senso. Come il carattere, l’ambizione, l’orgoglio di questo tecnico.
Un tecnico che ha sbagliato la “partenza” con quel roboante proclama. Ma che “azzecca” alla perfezione l’uscita. Al di là dei maliziosi doppi sensi di qualche bravo collega. “Mi è dispiaciuto molto allontanare Zenga – ha detto il patron Zamparini – ma il calcio è fatto anche di cambiamenti. Ha già firmato la risoluzione del rapporto”.
Ha già firmato, Zenga. Ha firmato, in un certo senso, il suo futuro. Verso un’altra avventura, un’altra scommessa, un altro azzardo, forse. Una cosa è certa: quella di Walter, questa volta, davvero è una grande, splendida uscita.
Partecipa al dibattito: commenta questo articolo