Il fax inviato dalla società del Palermo al presidente del consiglio comunale
“Alcuni biglietti facenti parte della Vostra dotazione erano nelle mani di persone diverse da quelle che Voi stessi avete registrato (…) inoltre, fatto ben più grave, due biglietti sono finiti nella disponibilità dei bagarini”. E’ il passaggio principale della lettera, inviata via fax (a lato una riproduzione) dalla società del Palermo Calcio ad Alberto Campagna, presidente del consiglio comunale di Palermo.
La storia è nota. Al consiglio comunale, per una consuetudine ereditata dalla precedente gestione – spiegano dalla società – spetta una dotazione di biglietti per lo stadio “Barbera”. Posti in tribuna per i consiglieri e un biglietto ciascuno in curva da donare a un conoscente. Ma dopo Palermo-Bari la società ha – sempre via fax – “tirato le orecchie” ai consiglieri. I biglietti per lo stadio sono nominali e non sono cedibili. Per cui alcune persone, nella sfida con i pugliesi, sono rimaste fuori dai cancelli. E, onde evitare che in futuro si ripresentasse il problema, la società ha avvertito in numero uno di sala delle Lapidi. Anche perché, come scritto nella lettera, di “tali spiacevoli situazioni” potrebbe essere la stessa società a “risponderne davanti alle autorità preposte”.
Una questione, quella dei biglietti omaggio, che era già esplosa grazie alle indagini sui clan mafiosi di Resuttana e San Lorenzo. Per questo la società ha scritto al Comune, “affinché in futuro, tali spiacevoli situazioni, non si vengano a ripetere”.
Campagna ha dichiarato a un noto quotidiano che proporrà, questa stessa sera, ai capigruppo di rinunciare a quei biglietti. Staremo a vedere.
